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Ruanda, genesi della condanna di Rusesabagina: controverso eroe dell’Hotel Mille Colline

La Corte di Giustizia di Kigali ha condannato il dissidente Paul Rusesabagina a 25 anni di prigione per atti di terrorismo etentativi di destabilizzare il Ruanda attraverso il gruppo armato FLN (Forze di Liberazione Nazionale) associato al gruppo terrroristico Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda (FDLR) autrici del genocidio del 1994. Considerando la sua avanzata età Rusesabagina finirà la sua vita in carcere.

Paul Rusesabagina, di origine hutu, è parte integrante della storia del genocidio 1994. Avrebbe salvato centinaia di vite tutsi offrendo loro rifugio presso l’hotel Mille Colline a Kigali durante i 100 giorni dell’Olocausto inziati il 6 aprile 1994 con l’assassinio del Presidente Juvenal Habyrimana. Acquisita la nazionalità belga nel 1996 Rusesabagina entrò in contrasto con il governo ruandese e il Presidente Paul Kagame, posizionandosi all’interno dell’opposizione. Nel 2012 ha scelto la via della lotta armata diventando il leader del gruppo terroristico FLN autore di vari attentati tra il 2015 e il 2018.

L’escalation  della violenza provocata dal FLN si registrò nel dicembre 2018 con una serie di attacchi di vari paesinini nei distretti di Nyabimata – Nyaguru e Nyangwe – Nyamagabe dove furono uccisi decine di civili innocenti sia hutu che tutsi. La serie di attacchi doveva essere il preludio per un’invasione del Ruanda a partire dal Burundi da parte del FLN, le FDLR e altri due gruppi terroristici minori MRCD (Movimento ruandese per il Cambiamento Democratico) e il PDR-Ihumure (Partito per la Democrazia). Invasione sventata da un massiccio schieramento dell’esercito ruandese alle frontiere con Burundi e Congo.

Rusesabagina fu arrestato a Dubai nel settembre 2020 mentre tentatava di raggiungere il Burundi per coordinare assieme alla giunta militare burundese e ai terroristi FLDR un’invazione del Ruanda, sucessivamente abortita. Il suo arresto a Dubai fu opera di una vera e propria operazione dei servizi segreti ruandesi portata avanti al limite della legalità ma con la complicità della utorità di Dubai.

Nonostante le accuse di terrorismo e attività eversive, Rusesabagina gode di un sostegno tra le star di Wolliwood che prese sue gesta durante il genocidio del 1994  come ispirazione del famoso film: Hotel Mille Colline (2004) vincitore di vari Oscar. Il ruolo dell’eroe hutu fu interpretato dall’attore americano Don Cheadle. Sophie Wilmes, ministro degli Affari Esteri belga ha giudicato il processo a Rusesabagina parziale e deficitario nel suo diritto di difesa.

Carine Kanimba, figlia di Rusesabagina ha definito il processo (inziato lo scorso febbraio) una “farsa giudiziaria”, chiedendo alla Comunità Internazionale di aumentare le pressioni sul “regime dispotico di Paul Kagame” affinchè venga riconosciuta l’innocenza di suo padre e venga immediatamente liberato. La figlia Kanimba è stata particolarmente attiva fin dall’arresto a dipingere suo padre come una vittima giudiziaria. “Non esiste un potere giudiziario indipendente in Ruanda e non ci sarà giustizia per nostro padre. Tutto ciò che possiamo fare è chiarire a tutti che un dittatore metterà in prigione un difensore dei diritti umani” aveva dichiarato Kabimba all’emittente americana ABC qualche settimana prima della sentenza. Anche l’associazione americana in difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha affermato che il processo sia stato influenzato politicamente.

Le autorità ruandesi hanno deciso di non entrare in questa polemica mediatica, sottolineando solo che Rusesabagina ha il diritto di ricorrere in appello. Il procuratore generale del Ruanda, Aimable Havugiyaremye, ha affermato che tutte le critiche che il Ruanda sta affrontando sul caso Rusesabaginasono infondate e che il processo è stato pubblicato online pergarantire la massima trasparenza.

Paul Rusesabagina è un difensore dei diritti umani perseguitato da un regime dittatoriale o un sanguinario terrorista?

Rusesabagina ha fondato l’Hotel Rwanda RusesagaginaFoundation per lottare per i diritti umani globali. Per il suoattivismo ricevette nel 2000 il Premio per l’Umanità Immortal Chaplains; nel 2005 una medaglia presso la Università del Michgan, il Premio per la Libertà del National Civil RughtsMuseum e La Medaglia Presidenziale della Libertà. Nel 2007 ricevette il dottorato di legge ad honorem presso la Università di Guelph. Nel 2008 il dottorato ad honorem presso il Gustavus Adolphus College. Nel 2009 il dottorato di Arti presso il Loyola Univesity di Chicago. Nel 2011 Il premio Tom Lantos per idiritti umani conferito dalla The Lantos Foundation for Human Rights and Justice.

Nonostante la fama di eroe costruita da Hollywood, il suoattivismo e i vari riconoscimenti ricevuti, i media francesi e belgi (sempre attenti e cauti nel parlare dei complicatiavvenimenti della Regione dei Grandi Laghi) nel riportare le notizie dal suo arresto alla sua condanna lo hanno sempre definito ‘Un eroe controverso’.

Perché questa definizione? Paul Rusesabagina non avrebbeavuto alcun ruolo positivo nel salvataggio delle personerifugiatesi durante il genocidio presso l’Hotel Mille Colline. È quanto afferma Edouard Kayihura, attivista dei diritti umani e sopravvissuto dell’Hotel Mille Colline, in una dettagliatainchiesta condotta nel 2014: ‘Inside the Hotel Rwanda: The Surprising True Story … and Why It Matters Today’. Questolibro espone l’eroe di Hollywood come un simpatizzante del Hutupower, profittatore e politicamente ambizioso.

Prima di tutto, all’epoca dei fatti, non era il direttore dell’HotelMille Colline. Aveva ricoperto la carica di Vice Direttore di questo Hotel nel 1984. Allo scoppio del genocidio era ildirettore del Hotel des Diplomates. Assieme a sua moglie (di origine tutsi) e ai suoi figli si era rifugiato presso l’Hotel Mille Colline.

Rusesabagina si impose subito sugli altri rifugiati in quantoamico intimo di due comandanti supremi del genocidio, ilGenerale Augustin Bizimungu (condannato nel 2011 dal Tribunale Penale Internazionale per il Rwanda ad una pena di 30 anni per genocidio) e Froduald Karamira, vicepresidente dell’expartito al governo HutuPower MRND,  (condannato a morte per crimini di genocidio nel aprile 1998).

Grazie a queste amicizie, Rusesabagina estorceva denaro a coloro che avevano trovato rifugio presso l’Hotel Mille Colline, minacciando coloro che non pagavano di consegnarli ai miliziani genocidari.  La direzione dell’Hotel chiese a Rusesabagina di interrompere immediatamente le estorsioni sui rifugiati. Richiesta ignorata dall’eroe di Hollywood che,approfittando della situazione, aveva preso il controllo dellafamosa struttura alberghiera a 5 stelle.

Le pesanti accuse sono supportate da testimonianze giurate di alcuni sopravvissuti che si erano rifugiati presso l’hotel. “Quando siamo arrivati al cancello dell’hotel per fuggire al massacro dei tutsi, ci siamo diretti verso la reception. Paul Rusesabagina non voleva farci entrare perché non avevamo soldi. A lui non interessava il rischio che correvamo di essereuccisi a colpi di machete. Ci fece entrare solo quando un amicodi mio padre riuscì a pagare 500 dollari a testa” Testimonia Serge Rusagara.

Ero una amica di Madame Rusesabagina e la pregai di salvarciospitandoci presso l’Hotel Mille Colline. Lei convinse suomarito che propose niente meno che Foruduald Karamiravenisse a prenderci e a scortaci fino all’Hotel. Le dissi cheavevo paura di Karamira. Allora suo marito inviò dei soldatiruandesi che erano vicini alla nostra casa intenti ad ucciderealtri tutsi. Ci chiese 900 dollari a testa. 800 per lui e 100 per isoldati che ci avrebbero scortati. Ovviamente accettammo” testimonia Odette Nyaramilimo, sopravvisuta dell’Hotel Mille Colline.

Il giornalistsa Kerry Zukus, la giornalista britannica Linda Melvern e lo scrittore Philip Gourevitch, autore di ‘We Wish to Inform You That Tomorrow We Be Killed With Our Families’, (1998) hanno definito la storia di eroismo di Rusesabagina una ‘frode cinematografica’. L’eroe di Holliwood non ebbe alcunruolo nel proteggere e salvare le 1.268 persone rifugiatesinell’Hotel. Esse si salvarono grazie al Comandante dei CaschiBlu, il Canadese Romeo Dallaire che strinse un accordo con ilGenerale Augustin Bizimungu per non prendere d’assaltol’Hotel delle Mille Colline. Per tutto il periodo del genocidio fuuna manciata di caschi blu tunisini a tenere a bada le miliziegenocidarie che, fregandosene degli accordi tra Dallaire e Bizimungu, erano intenzionate ad entrare nell’Hotel a uccideretutti i Tutsi.

Paul Rusesabagina sarenbbe stato un semplice approfittatoredella situazione che aveva escogitato un perverso modo di far soldi minacciando i rifugiati di consegnarli a morte certa. Fu talmente abile che durante la liberazione approfittò dello stato di shock dei sopravvissuti per convincere i partigiani del FrontePatriottico Ruandese del suo ruolo di salvatore. A differenza di quello che Rusesabagina afferma nella sua autobiografia, non furono i partigiani del FPR ad accompagnarlo alla frontiera con la Tanzania. Lui e la sua famiglia si posero in salvo rubando un mezzo dell’Hotel e portandosi con sé le migliaia di dollariguadagnati dall’estorsione.

Ritornato in Rwanda dopo aver messo al sicuro la fortunaacquisita durante il genocidio, Rusesabagina si inventò le minacce di morte, ottenendo l’asilo per lui e la sua famiglia in Belgio, in quanto aveva saputo che la magistratura stavaindagando sulle estorsioni compiute ai danni dei rifugiati pressol’Hotel Mille Colline. Successivamente emigrò in Texas per iltimore che il governo ruandese potesse chiedere al governobelga la sua estradizione per essere giudicato dei suoi atticriminali.

All’inizio Rusesabagina sfrutta la fama acquisita dal film Hollywoodiano per diffondere fake news contro il governoruandese, affermando che in Rwanda vi era una dittatura tutsiche trattava gli Hutu come animali. Sposò anche la teoria del doppio genocidio. Il movimento di liberazione di Paul Kagame avrebbe ucciso in Rwanda e in Congo otre 2 milioni di hutu trail 1995 e il 1996 per vendetta. Teoria diffusa da quello cherimaneva delle forze genocidarie in fuga e da missionari cattolicibelgi e italiani di Bukavu, provincia del Sud Kivu, Congo. Teoria etichettata come una pura falsità dalle Nazioni Unite.

Da fiancheggiatore della propaganda HutuPower, Rusesabagina diventa finanziatore del gruppo terrorista FDLR e successivamente assume incarichi dirigenziali dei due gruppiterroristici minori MRCD e il PDR-Ihumure. Pochi anni fa diventa il portavoce del gruppo terroristico FLN assumendo progressivamente il comando politico  come è stato ampiamente dimostrato sia durante il suo processo sia durante il processo alla dirigenza del FNL lo scorso marzo. Tra i dirigenti del FNL catturati e processati figurano: Callixte Nsabimana secondo portavoce del gruppo terroristico; Angelina Mukandutiye responsabile del reclutamento femminile del FLN e il Generale Félicien Nsanzubukire ex uffuciale dell’esercito ruandese che ricoprì un ruolo determinante nel genocidio del 1994. Dal 2004 diventa un quadro militare importante del gruppo terrroristico FDLR. Nel 2014 il Generale Nzanzubukire viene inserito nellalista delle sanzioni delle Nazioni Unite contro i dirigenti delleFDLR.

Conosciuto anche come Amhat, inziò a prendere la guida militare del FLN nel 2016, su diretto ordine di Paul Rusesabagina, che lo considerava un acquisto molto importante per rafforzare l’ala militare del FLN.

La  cattura e la condanna di Paul Rusesabagina non sono soloimportanti atti di giustizia verso i sopravvissuti dell’Hotel Mille Colline che furono costretti a pagare cifre esorbitanti per non essere consegnati  alle milizie genocidarie. È anche un importante atto politico e militare. Con la condanna esemplare a Rusesabagina, il governo ruandese ha voluto lanciare un chiaro messaggio ai vari gruppi armati che sognano da decenni di spodestarlo con le armi. “Giocare con il Ruanda è molto pericoloso”.

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