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Centrafrica, militari in prima linea a supporto della Russia in Ucraina

Le enormi difficoltà riscontrate dall’esercito russo nella guerra in Ucraina hanno costretto ad un cambio la strategia militare dello Stato Maggiore di Mosca. Sono infatti stati richiamati fanti di marina dell’estremo oriente, interi reparti fanteria dall’Asia centrale, fedelissimi ceceni guidati da Ramzan Kadyrov e negli ultimi giorni anche veterani siriani che combattono al soldo dei russi alla corte di Assad da anni. Questi foreign fighters sono stati usati da Mosca anche in Libia a supporto dell’attacco del generale Haftar sulla capitale Tripoli insieme agli ormai noti mercenari del Wagner Group, un attacco respinto dal governo legittimo solo grazie ai rinforzi turchi. Ma rinforzi alle truppe di Putin stanno arrivando anche dall’Africa e questa è la vera novità. La Repubblica Centrafricana è in prima linea nel supporto militare alla Russia e i suoi militari in alcuni video si dicono pronti a partire per combattere in Ucraina. Il Paese africano aveva già organizzato manifestazione di piazza per sostenere la Russia, anche se le poche decine di persone presenti per le strade di Bangui non avevano dato l’idea di una popolazione convinta, ma piuttosto di un maldestro tentativo mediatico. Il Presidente della Repubblica Centrafricana Faustin- Archang Touadera riesce a restare al potere solo grazie ai mercenari russi che ne garantiscono l’incolumità in cambio di un pagamento di dieci milioni di dollari al mese e questo la dice lunga sulla presa di Mosca sul piccolo Paese africano. La Russia ha allungato le mani su diverse nazioni dell’Africa Occidentale dove la Francia sta perdendo terreno partendo proprio dalla Repubblica Centrafricana, ma orchestrando riusciti colpi di stato in Mali, Guinea e Burkina Faso e falliti come in Guinea Bissau. Una serie di Paesi che già in assemblea alle Nazioni Unite hanno dimostrato fedeltà a Mosca astenendosi dalla condanna all’invasione dell’Ucraina. Oggi la Russia sembra voler chiedere un’ulteriore prova di “amicizia strategica” con l’invio di rinforzi pronti a combattere al fianco dell’esercito regolare russo. Dagli Stati Uniti rimbalzano però molti dubbi sull’effettivo arrivo di questi rinforzi dal Medio Oriente e soprattutto dall’Africa, accusando Mosca di cercare solo un colpo mediatico ad effetto in una situazione internazionale che la vede sempre più isolata. La decina di soldati centrafricani pesantemente armati che appare nel video promozionale lancia slogan convinti di fedeltà e fratellanza al popolo russo e si dice pronta ad arrivare in prima linea per “portare pace ed ordine”. Mentre negli altri Paesi della regione non si parla nemmeno della possibilità di inviare i propri militari in Ucraina. Sinceramente troppo poco per poter credere che una sorta di Brigata Internazionale Africana sia pronta per combattere al fianco dell’esercito russo e sembra davvero solo un goffo tentativo di far credere al mondo che Mosca goda ancora di amici ed appoggi internazionali pronti a scendere in campo al suo fianco.

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