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RDCongo, 15 morti per l’esplosione di un ordigno raccolto in un campo a Masisi

All’alba di domenica 8 ottobre, nel Nord Kivu, una delle turbolente provincie dell’est della Repubblica Democratica del Congo, si sono avuti degli scontri violenti tra alcuni gruppi ribelli, in particolare tra l’M23 (filo-rwandese) e i Wazalendo (che pare siano stati sostenuti dalle FARDC, l’esercito regolare congolese). Gli scambi di artiglieria sono avvenuti su due fronti: una nell’area di Masisi, in particolare a Kilolirwe e Nturo, e l’altra nella zona di Rutshuru, soprattutto nella località di Kinyandonyi, sulla direttrice tra Goma e Ishasha e tra Goma e Butembo.

L’evento più sanguinoso, tuttavia, è avvenuto la sera prima, nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 ottobre, quando nel villaggio di Kangitsi, nel territorio di Masisi, è deflagrato un ordigno raccolto in un campo, uccidendo 15 persone, tra cui donne e bambini, e ferendone almeno altre due.
Come ha riferito Radio Okapi, l’emittente ufficiale della MONUSCO, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite nelle provincie orientali congolesi, l’ordigno sarebbe stata raccolto in un campo da un agricoltore, il quale poi l’ha portato a casa sua, dove è esploso “in seguito di una manipolazione sbagliata”.

In seguito a questo drammatico evento, alcune associazioni locali di Masisi hanno chiesto lo spiegamento di sminatori in questa zona isolata, dove diversi gruppi armati locali operano in assenza di qualsiasi autorità statale.

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