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Rd Congo – Francia: schietta conferenza stampa di Tshisekedi e Macron, ponte aereo dell’UE con Goma

L’ultima tappa della settimana africana del presidente francese, Emmanuel Macron, è stata a Kinshasa, dove ieri, 4 marzo, ha incontrato il suo omologo congolese Félix Tshisekedi. Sul finire della mattinata, i due capi di Stato hanno tenuto una conferenza stampa dedicata ampiamente alla crisi nell’est del Paese:

Due sono stati i temi principali affrontati nell’incontro: il superamento della cosiddetta “Françafrique” e la promozione della sicurezza e della pace nelle province congolesi orientali.

La prima è un’espressione storicamente datata e che ha progressivamente assunto una connotazione peggiorativa, perché usata generalmente per descrivere una relazione di tipo neocoloniale a livello economico, monetario, diplomatico o militare. Macron ha provato in tutti gli appuntamenti di questo tour africano di proporre il suo nuovo metodo per stabilire relazioni tra la Francia e i Paesi africani, ma questa ambizione si è talvolta scontrata con una realtà politica in cui il passato ha ancora il suo posto. Il sentimento antifrancese è ancora alimentato dall’immagine coloniale della Francia e da alcuni leader in carica da decenni, come il presidente congolese Denis Sassou-Nguesso, incontrato il giorno precedente a Brazzaville.

Il presidente della RDC, Félix Tshisekedi, ha sostenuto il nuovo approccio di Macron, invitando la Francia e l’Europa a adottare una visione diversa dell’Africa e del Congo, considerando i congolesi come “veri partner” e avvertendo che “se la Francia vuole essere oggi in competizione con tutti gli altri partner dell’Africa, deve entrare in sintonia con la politica africana e il modo in cui i popoli africani vedono ora i partner della cooperazione”.

Per quanto riguarda il conflitto nell’est congolese, invece, Macron ha condannato i gruppi ribelli, come quello islamista ADF e quello filo-rwandese M23, ma, in un passaggio molto esplicito rispondendo a un giornalista di Radio Okapi, la radio della MONUSCO, il presidente francese ha detto che “dal 1994 non siete mai riusciti a ripristinare la sovranità militare, di sicurezza o amministrativa del vostro Paese. È una realtà. Non dobbiamo cercare i colpevoli fuori, in questa vicenda”.

Macron ha poi aggiunto che tutti devono “assumersi le proprie responsabilità, compreso il Rwanda” e che “il saccheggio della Repubblica Democratica del Congo [da parte dei Paesi confinanti] deve finire. Né saccheggio, né balcanizzazione, né guerra”. Dal canto suo, Félix Tshisekedi si è detto soddisfatto di queste affermazioni, ma ha comunque ricordato che, al momento, “tutto questo è solo teoria, aspetto di vedere la pratica”.

Un ponte aereo per Goma e finanziamenti di milioni di euro

Proprio durante la visita del presidente francese in RDC è arrivato l’annuncio da parte dell’Unione Europea di un contributo di circa 50 milioni di euro per un ponte aereo umanitario con la città di Goma a partire dalla prossima settimana. In questo finanziamento la Francia parteciperà con 34 milioni di euro, i quali, ha poi precisato l’Eliseo, permetteranno di acquistare attrezzature e sostenere il trasporto degli aiuti che verranno inviati alla popolazione.

L’Unione Europea ha ricordato che più di mezzo milione di persone sono state sfollate a seguito dell’incursione dell’M23 nella parte orientale della RDC e che 240.000 vivono attualmente intorno a Goma in condizioni molto difficili. Pertanto, è per far fronte a questi enormi bisogni umanitari che la Commissione ha deciso l’istituzione di questo ponte aereo.

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