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Padre Paolo Dall’Oglio, l’eredità di Mar Musa e l’impegno della comunità del dialogo interreligioso

A nove anni dalla scomparsa di padre Paolo Dall’Oglio, un libro racconta la storia della comunità di Deir Mar Musa, fondata dal gesuita, attraverso la voce dei suoi protagonisti.
Un viaggio iniziato per mano di padre Paolo, ma che non è finito con la sua scomparsa; in questo volume la comunità rinnova un voto di fede che trascende le vicende storiche per rimettere al centro il pensiero del suo fondatore.

Paolo è presentissimo, come origine e guida spirituale della  Comunità di Deir Mar Musa da lui fondata, che pure ha continuato il suo cammino, ma anche in quest’opera letteraria, ben oltre la sua figura di ispiratore di questa straordinaria avventura, grazie ai suoi scritti, le sue lettere. Ma non c’è solo lui.

il volume “Paolo Dall’Oglio e la comunità di Deir Mar Musa – Un deserto, una storia” è stato presentato sabato 20 agosto, alle 18, a Rocca di Mezzo (L’Aquila) presso la sede dell’Ente Parco naturale regionale Sirente Velino (viale XXIV Maggio). In dialogo con l’autrice Francesca Peliti, sono intervenuti Mauro Di Ciccio, sindaco di Rocca di Mezzo, il vaticanista Riccardo Cristiano, Francesco D’Amore, presidente dell’Ente Parco naturale regionale Sirente Velino, e i famigliari di padre Dall’Oglio.

“Questo libro ci racconta e ci spiega molte cose, dando giustamente lo spazio principale alle testimonianze personali di tutti i membri della Comunità che ne fanno parte o di altri che hanno partecipato più profondamente al suo cammino nel corso degli anni” scrive nella prefazione padre Federico Lombardi.
“Rocca di Mezzo – si legge in una nota – è stata per padre Paolo Dall’Oglio e lo è tutt’ora per la sua famiglia un luogo importante, speciale”.
“Qual è il legame tra Mar Musa e la nostra famiglia? La parola chiave che mi viene in mente per associazione di idee è Rocca di Mezzo”, afferma Immacolata Dall’Oglio nella sua testimonianza riportata nel libro.
Sono passati 3300 giorni, oggi 21 agosto 2022, dalla scomparsa di padre Paolo. Per anni abbiamo pensato che ci fosse ancora una speranza che fosse vivo. Ma non abbiamo potuto non interrogarci, e prendere consapevolezza, della possibilità che possa non tornare più.

Ed è per questo che insistere sulla richiesta di #veritaoerpadrepaolpdalloglio è un dovere.
Un impegno che si rinnova ogni giorno.

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