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Conflitti

Nigeria, troppi attacchi. I sopravvissuti implorano “Aiutateci a tornare alle nostre fattorie”

Le vittime intrappolate nella rete delle uccisioni incessanti nello Stato di Plateau, soprattutto donne costrette a correre con i loro bambini e i loro oggetti domestici, per fuggire dai fronti di guerra sono oltre 10.000. Più di 100 uccise. A partire dal 15 maggio 2023 c’è stato un attacco a settimana da parte di mercenari…

Le vittime intrappolate nella rete delle uccisioni incessanti nello Stato di Plateau, soprattutto donne costrette a correre con i loro bambini e i loro oggetti domestici, per fuggire dai fronti di guerra sono oltre 10.000. Più di 100 uccise.

A partire dal 15 maggio 2023 c’è stato un attacco a settimana da parte di mercenari fulani su quasi 30 comunità Mangu (Mangu è un capoluogo dello Stato di Plateau che si estende su una superficie di 1.653 km² e conta una popolazione di 294.931 abitanti).
All’ultimo conteggio, non meno di 879 uomini, 2177 donne e 2966 bambini sono stati localizzati in alcuni campi a Barkin Ladi e Mangu. Circa 1977 si trovano nelle chiese e nelle aule scolastiche di scuole nella metropoli di Jos e a Pankshin.

La tragedia per le donne è davvero molto grave perché a differenza degli uomini, che possono correre a piedi nudi per sfuggire all’uccisione, le donne e le ragazze nelle zone di Plateau colpite dalla guerra, hanno altri bisogni vitali.
Le donne sono sempre state le vittime delle molte uccisioni insensate nello Stato di Plateau. Vengono uccise insieme ai loro figli o rimangono vedove. Mentre vengono  sfollate, sono ulteriormente traumatizzate dalla mancanza di bisogni primari, tra cui gli assorbenti igienici.
Le persone disagiate, per lo più donne e bambini, a causa dei recenti attacchi, sono sempre più a disagio a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli che le fanno ammalare e per l’impossibilità di procurarsi cibo fresco e non adulterato dalle loro fattorie che sono state abbandonate per molti mesi.

Il governo deve prendere misure immediate per facilitare il ritorno di tutte le persone che sono diventate rifugiate nei diversi campi per sfollati interni.

La cosa inquietante è i criminali che hanno attaccato le comunità sono ritornati per rimuovere le porte di metallo e lo zinco dalle ceneri.

Il governo dovrebbe pensare a restituire libertà a queste persone per farle tornare alle loro fattorie.

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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