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Mozambico, Cabo Delgado sprofonda ancora nel dramma: 25.000 nuovi sfollati interni

Trentanove attacchi in Maggio 2022 contro trentuno dell’anno precedente: questo il bilancio stilato all’inizio di giugno che mostra come la nuova strategia del non state armed group mozambicano affiliato all’ISIS dal 2021, sembra aver cancellato alcuni dei progressi militari che si erano registrati fra luglio 2021 e aprile 2022.

In effetti, dal luglio 2021, l’intervento ruandese sancito da un accodo col Mozambico aveva visto l’invio di circa tremila uomini per affiancare i circa quindici mila giàpresenti in Cabo Delgado, fra forze mozambicane, sud africane, dello Zimbabwe e del Botswana (coalizione SAMIM). Sicuramente, le forze ruandesi, meglio addestrate e equipaggiate, avevano avuto un impatto immediato nel nord est di Cabo Delgado, riuscendo ad assicurare rapidamente un cordone di sicurezza nella zona delle infrastrutture per la perforazione del futuro gasdotto gestito dalla TOTAL nella penisola di Afungi: ben presto pero, il Mozambico aveva fatto pressione sul Rwanda per avere una postura molto più offensiva e supportare il contingente SAMIM anche in altre operazioni, strategia vincente che aveva portato a riconquistare diverse porzioni di territorio, dove le Istituzioni erano scomparse da più di un anno, in particolare nei distretti di Macomia, Quissanga, Palma e Mocimboa da Praia.

Tuttavia, la grande attenzione dedicata all’area di Afungi, soprattutto per ragioni economiche e nel tentativo di esercitare pressioni affinché la TOTAL riprendesse la costruzione dell’infrastruttura del gasdotto, ha fatto si che le operazioni militari si concentrassero in particolare nella parte nord-est di Cabo Delgado, senza assicurare agli eserciti in campo e, soprattutto, alla popolazione locale, un retroterra sicuro nella parte centro sud di Cabo Delgado: dopo una seconda meta del 2021 che aveva fatto registrare diversi successi con catture di diversi elementi dello NSAG, in particolare di nazionalità mozambicana e tanzaniana, e lo smantellamento di diversi base operative, nel 2022 sembra evidente che il movimento di matrice islamica abbia ripensato ad una strategia basata meno sulla confrontazione diretta con le forze di sicurezza e piùlegata a piccolo attacchi in diverse zone della Provincia in modo da costringere i vari contingenti a intervenire rapidamente, provocando uno sfilacciamento progressivo in un territorio immenso da controllare.

Nella seconda meta del 2022, sarà necessario capire quanto questi attacchi porteranno le forze SAMIM e ruandesi ad essere efficaci nel contrastare la nuova tattica di guerrilla e gli effetti sulla popolazione locale che si trova, come sempre, a soffrire dei maggiori effetti di questa guerra.

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