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Mediterraneo, appello di MSF: “Necessari canali sicuri e legali e un sistema di ricerca e soccorso europeo”

“Urgono canali sicuri e legali e un sistema di ricerca e soccorso europeo.
A chiedere con forza un cambio di passo nella gestione dei soccorsi di imbarcazioni che trasportano migranti è Juan Matias Gil, capomissione di MSF per la ricerca e il soccorso in mare.
A seguito dell’ultimo naufragio avvenuto di fronte alle coste greche, Medici Senza Frontiere ancora una volta chiede che l’Europa e gli Stati membri europei mettano in piedi un sistema di ricerca e soccorso adeguato e proattivo e creino canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa.
“Quest’ultimo naufragio avvenuto al largo delle coste greche è l’ennesima tragedia che si sarebbe potuta evitare. Il dolore espresso dai leader europei è la dimostrazione dell’ipocrisia delle attuali politiche migratorie europee. Quanto accaduto è la conseguenza della mancanza di canali sicuri e legali per raggiungere l’Europa, così come il naufragio di Cutro. Queste morti si sommano alle 1.166 persone che hanno già perso la vita in mare dall’inizio di quest’anno, rendendo il Mar Mediterraneo la frontiera più letale al mondo. Chiediamo ancora una volta agli Stati europei di adempiere al loro obbligo di creare canali sicuri e legali, di coordinare e condurre i salvataggi in mare e di istituire un meccanismo di ricerca e soccorso adeguato e proattivo. Siamo vicini a tutti i sopravvissuti” conclude il capo missione di Msf.
intanto il
team di Atene sta fornendo assistenza psicologica ad alcuni dei sopravvissuti del naufragio di Pylos, avvenuto due giorni fa di fronte alle coste greche.
Questa mattina circa 70 dei 104 sopravvissuti al naufragio sono stati trasferiti dal porto di Kalamata al RIC (Centro di accoglienza e identificazione) di Malakasa, alla periferia di Atene. Tra loro anche 8 minori non accompagnati.
“Durante la traversata di 6 giorni in mare hanno riferito di avere avuto pochissimo cibo da mangiare, e oltre ad essere caduti in mare e aver rischiato la propria vita, tutti loro hanno perso amici, parenti e compagni di viaggio. Alcuni di loro hanno perso l’intera famiglia e c’è chi racconta di aver visto sfuggire dalle proprie mani la mano del compagno di viaggio per poi non rivederlo mai più. Un nostro team è ora nel campo di Malakasa per fornire a queste persone un immediato supporto psicologico” ha dichiarato  Duccio Staderini, capomissione di MSF per la Grecia e i Balcani.

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