Focus On Africa, per diritto di replica e di cronaca, riporta ai lettori la traduzione integrale della lettera ricevuta dall’Ambasciata a Roma della Repubblica Federale Democratica dell’Etiopia, datata 26 luglio 2021 (protocollo n. 29/967/2021).
Lettera all’editore e al direttore di Focus on Africa *
L’ambasciata è estremamente costernata dai numerosi articoli pubblicati dalla vostra rivista a causa dei loro contenuti altamente faziosi, non etici, unilaterali e non veritieri.
Gli articoli pubblicati in relazione all’Etiopia, in particolare alla regione del Tigray, sono chiaramente manovrati dalla propaganda del gruppo terroristico TPLF. L’Ambasciata concede il beneficio del dubbio che i media in generale non siano coinvolti in tale propaganda faziosa del TPLF, ma se singoli individui sono impegnati in tale attività non professionale, raccomandiamo all’editore di rivisitare le pubblicazioni.
È così ingiusto incolpare il governo dell’Etiopia di aver attaccato il suo popolo, il popolo del Tigray, mentre al contrario cerca di portare equità e giustizia nel Paese.
Se l’editore non è a conoscenza della natura del TPLF che dei giornalisti stanno cercando di proteggere, il TPLF è un gruppo terroristico che ha guidato il paese per 27 anni e lo ha derubato, minacciando le persone che hanno sollevato questioni di democrazia e uguaglianza. Inoltre, sono stati commessi omicidi extragiudiziali su tanti giovani che non erano d’accordo con le loro idee, torturando molti giornalisti e professionisti.
È con la richiesta del popolo che il governo etiope cerca di portare dinanzi alla giustizia coloro che commettono crimini. In questo processo, stanno cercando di nasconderli (i dirigenti del TPLF NDT) nel Tigray e fanno il loro gioco dicendo che il governo odia la gente del Tigray.
Non c’è motivo per il governo dell’Etiopia di odiare il popolo del Tigray, viene trattato allo stesso modo degli altri popoli della regione.
Ritornando all’articolo del 22 luglio 2021, le accuse che ha fatto (Fulvio Beltrami NDT) riguardo al cessate il fuoco unilaterale, alla campagna di odio e su tutte le questioni umanitarie, è infondato e privo di fondamento.
Il fatto è che il governo dell’Etiopia ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale per garantire l’accesso umanitario al Tigray e coinvolgere gli agricoltori locali nella stagione delle piogge. Tuttavia, la cricca del TPLF che la vostra rivista sostiene, ha violato un cessate il fuoco unilaterale e continua la sua destabilizzazione bloccando l’assistenza umanitaria, attaccando regioni vicine come le regioni dell’Amhara e del Afar.
Inoltre il TPLF è impegnato nel reclutamento di bambini per azioni militari che violano il diritto internazionale dei diritti dei bambini. Stanno cercando di convincere i bambini a fare uso di droghe per costringerli a combattere contro le regioni vicine. Sfortunatamente, non state riportando tutti questi fatti.
La campagna mediatica dell’Etiopia è finalizzata a rivelare cosa sia veramente il TPLF in modo che il mondo conosca la verità. Non è chiaro perché le vostre pubblicazioni stiano cercando di proteggere il TPLF. Non esiste alcun comunicato sui social media che attacchi la gente del Tigray; piuttosto sta rivelando le opere del TPLF.
Una pubblicazione che lavora per i principi morali, l’amore, la democrazia e il rispetto dei diritti umani avrebbe scritto di quei poveri bambini che sono stati costretti dal TPLF ad essere soldati illegali.
L’ambasciata è sempre pronta se i “giornalisti professionisti” vogliono discutere la questione con i nostri diplomatici.
Pubblicare pregiudizi e false notizie signifca sminuire e mancare di rispetto al pubblico italiano e al popolo etiope..
* Si tratta di una lettera di disappunto dell’Ambasciata della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia a Roma in riferimento alla relazione di Fulvio Beltrami, del 22 luglio 2021, “Etiopia, fermiamo la campagna di odio sui social. La tua segnalazione conta!”