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Guinea, sciolto il Fronte nazionale per la difesa della Costituzione

L’8 agosto le autorità di transizione della Guinea hanno ordinato lo scioglimento del Fronte nazionale per la difesa della Costituzione, accusandolo di incitamento all’odio, alla violenza e alla distruzione di beni pubblici e privati. Secondo Amnesty International, si è trattato di un ulteriore attacco alla libertà di espressione e di associazione, dato che le recenti manifestazioni promosse dal principale gruppo della società civile guineana erano state del tutto pacifiche.

Il Fronte era nato nell’ottobre 2019 nel corso delle proteste contro il tentativo di riscrivere la Costituzione della Guinea. Da allora, aveva preso la guida delle manifestazioni e aveva più volte denunciato le violazioni dei diritti umani. Nonostante l’ordine di scioglimento, ha annunciato una nuova serie di proteste per il 17 agosto.

Un altro sviluppo preoccupante è rappresentato dagli attacchi alla libertà di stampa: negli ultimi giorni, Mohamed Bangoura – direttore del portale “Mosaique” – è stato convocato per interrogatori dallo stato maggiore delle forze armate dopo la pubblicazione di un articolo in cui aveva denunciato la sparizione di un camion contenente medicinali. Un altro giornalista, Mamoudou Boulère, di “Espace TV” è stato aggredito e picchiato da alcuni soldati.

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