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Guerra in Ucraina, Papa Francesco: ci renda sensibili agli altri conflitti in Africa e MO

“Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare.
Cosi nel messaggio pasquale Urbi et Orbi, in piazza San Pietro, Papa Francesco ha voluto ricordare i conflitti nel mondo, in particolare quelli nel continente africano, invocando pace e riconciliazione.
Questo magazine non può che essere riconoscente al Pontefice avendo da sempre tenuto accesi quei riflettori che  sono da sempre spenti sulle guerre dimenticate.
“Sia pace per il Medio Oriente, lacerato da anni di divisioni e conflitti. In questo giorno glorioso domandiamo pace per Gerusalemme e pace per coloro che la amano, cristiani, ebrei e musulmani. Possano israeliani, palestinesi e tutti gli abitanti della Città Santa, insieme con i pellegrini, sperimentare la bellezza della pace, vivere in fraternità e accedere con libertà ai Luoghi Santi nel rispetto reciproco dei diritti di ciascuno. Sia pace e riconciliazione per i popoli del Libano, della Siria e dell’Iraq, e in particolare per tutte le comunità cristiane che vivono in Medio Oriente. Sia pace anche per la Libia, perché trovi stabilità dopo anni di tensioni, e per lo Yemen, che soffre per un conflitto – denuncia Francesco- da tutti dimenticato con continue vittime: la tregua siglata nei giorni scorsi possa restituire speranza alla popolazione”.
Il pensiero del Papa anche al Myanmar: “Al Signore risorto chiediamo il dono della riconciliazione per il Myanmar, dove perdura un drammatico scenario di odio e di violenza, e per l’Afghanistan, dove non si allentano le pericolose tensioni sociali e dove una drammatica crisi umanitaria sta martoriando la popolazione. “Le liti, le guerre, e le contese lascino il posto alla comprensione e alla riconciliazione. Sottolineare questa parola sempre: riconciliazione”.
Papa Francesco con il suo messaggio nel Regina Coeli del Lunedì di Pasqua è poi tornato a invocare la fine delle guerre.
“Dio ha vinto la battaglia decisiva contro lo spirito del male: lasciamo vincere Lui! Rinunciamo ai nostri piani umani, convertiamoci ai suoi disegni di pace e di giustizia”, ha aggiunto. Poi, nel corso del suo discorso, ha toccato il tema delle paure e le false notizie: “Le nostre paure nascono dalla grande paura, la paura della morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di star male, di non farcela più… Ma a Pasqua Gesù ha vinto la morte. Il Signore ci invita così a uscire dalle tombe delle nostre paure. Ascoltiamo bene: uscire dalle tombe delle nostre paure, perché le nostre paure sono come le tombe, ci seppelliscono dentro”, ha aggiunto.
Il Santo Padre ha poi invitato a prendere coscienza ciascuno delle proprie falsità.
“Giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l’informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro. Le falsità – nelle parole e nella vita – inquinano l’annuncio, corrompono dentro, riportano al sepolcro. Le falsità ci portano indietro”, ha concluso sottolineando come “il dio denaro, che sporca tutto, rovina tutto, chiude le porte alla salvezza. E questo è dappertutto: nella vita quotidiana c’è la tentazione di adorare questo dio denaro”.

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