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Etiopia, il regime Amhara da la caccia ai sui collaboratori: i funzionari dell’amministrazione ad interim del Tigray

Il 7 novembre 2020, 3 giorni dopo l’invasione della regione nord: Tigray, il regime del Prosperity Party nominò d’ufficio una amministrazione provvisoria per sostituire il TPLF, legalmente al potere grazie alle elezioni del settembre 2020, non rinconosciute dal governo centrale. L’amministrazione ad interim entrò in carica solo dopo l’occupazione della capitale del Tigray: Mekelle il 29 novembre 2020.

Il governo federale, dominato dai nazionalisti Amhara alleati con il dittatore eritreo Isaias Afwerki, nominò Mulu NegaKahsay come amministratore delegato della regione del Tigrayper sostituire Debretsion Gebremichael che era stato eletto democraticamente in settembre. Mulu Nega, accademico, ricoprì sotto la coalizione di governo guidata dal TPLF la carica di ministro federale della scienza e dell’istruzione.

A partire dal 28 novembre 2021 il regime del Prosperity Party ordinò all’amministrazione ad interim di promuovere consultazioni pubbliche per ottenere la partecipazione popolare al nuovo governo e selezionare i nuovi funzionari predisposti a guidare le istituzioni in Tigray. Le consultazione pubbliche furono sistematicamente boicottate dalla popolazione. Il regime etiope fu costretto a procedere con nomine d’ufficio sui funzionari locali dal governo federale alle wareda (distretti) e kebele (comitati urbani di quartiere). Questi funzionari non furono mai accettati dalla popolazione che rivendicava il ripristino del precedente governo che aveva eletto nel settembre 2020.

I dirigenti nazionalisti Amhara dettarono a Mulu Nega gli ambiti del potere dell’amministrazione ad interim. Garantire la legge e l’ordine in stretta collaborazione con le forze federali; la normale gestione amministrativa; programmare e gestire nuove elezioni in Tigray previste nel 2021 su mandato del Consiglio Elettorale Nazionale dell’Etiopia, NEBE.

Alla amministrazione ad interim furono negati i poteri decisionali sul bilancio e gestione finanziaria della pubblica amministrazione, controllo della polizia e forze di difesa regionali, sistema giudiziario, piani di sviluppo regionali e altri poteri accordati alle regioni etiopi dalla Costituzione federale. Tutto doveva essere deciso dalla dirigenza Amhara ad Addis Ababa. Il regime del Prosperity Party ordinò all’amministrazione ad interim di firmare il consenso dell’annesisone da parte della regione Amhara delle zone Tegaru di Ray, Talemt e Wolkait.

Il 15 dicembre 2020 il governo federale ordinò a Mulu Nega Kahsay di nominare a posizioni di leadership nel governo regionale del Tigray tre partiti di opposizione: il Areba Tigray, il TDP – Tigray Democratic Party e il ADP – Assimba Democratic Party. L’obiettivo era quello di rendere maggiormente popolare l’amministrazione ad interim dinnanzi alla palese opposizione della popolazione Tegaru che considerava Mulu e gli altri funzionari dei collaboratori della dirigenza Amhara e delle truppe di occupazione eritree. Abraha Desta, presidente dell’Arena Tigray, divenne capo dell’Ufficio del lavoro e degli affari sociali.

Fallito il tentativo di coinvolgere la popolazione nella nomina dei funzionari locali, il regime di Addis Ababa decise di utilizzare solo 5 dirigenti dell’amministrazione ad interim per promuovere le proprie poltiche nel Tigray. Oltre a Mulu Nega e Abraha Desta, furono nominati Assefa Bekele (capo dell’ufficio stradale e trasporti), Alula Habteab (capo dell’ufficio costruzioni) e Gebremeskel Kassa capo di gabinettodell’amministrazione.

Con l’evolversi della guerra civile in Tigray e la palese opposizione popolare, all’interno dell’amministrazione ad interim inziarono le prime defezioni che indebolirono ulteriormente la fragile struttura governativa regionale, screditandola agli occhi dei cittadini.

Nel febbraio 2021 il Arena Tigray (storico oppositore del TPLF) denunciò le violazioni dei diritti umani da parte delle milizie Amhara, l’annessione illegale di territori del Tigray confinanti con la regione Amhara, le esecuzioni extragiudiziarie di civili e stupri commessi dall’esercito federale etiope e dalle truppe di occupazione eritree. Il Arena Tigray dichiarò di essere avversario del TPLF ma totalmente contrario alla guerra invocando negoziati di pace tra il governo federale, il TPLF e i partiti politici del Tigray per ripristinare la pace.

Anche il Assimba Democratic Party protestò con forza contro il coinvolgimento dell’Eritrea nella guerra civile, sottolineando la palese violazione della sovranità etiope, denunciando l’aggravarsi della crisi umanitaria in Tigray e il dinniego delgoverno centrale all’assistenza alla popolazione stremata dall’occupazione militare e dalle relative violenze e sopprusi. Nel gennaio 2021 il regime Prosperity Party arrestò il leader del partito: Dori Asgedom a causa del suo rifiuto di emettere un comunicato statmpa a favore delle politiche del governo federale applicate in Tigray.

Solo il TDP espresse supporto all’amministrazione ad interim e al governo di Addis Ababa. Il suo presidente, Aregawi Berhe, si prestò alla fabbricazione di false accuse di atrocità commesse dal TPLF contro il popolo del Tigray e all’occultamento dei crimini contro l’umanità commessi dalle truppe etiopi ed eritre.

Nel gennaio 2021 Mulu Nega sottomise le sue dimissioni affermando che l’amministrazione ad interim era priva di potere e non poteva rispodendere alla difficile situazione del popolo del Tigray che “muore di fame ed è molestato sessualmente da forze straniere”. Fu sostituito il 6 maggio 2021 con Abraham Belay

Abraha Desta, presidente dell’Arena Tigray, dimmisionò nel febbraio 2021 ritirando il suo sostegno al governo federale a causa dei numerosi crimini contro l’umanità commessi, promettendo pubblicamente di combattere il regime del Prosperity Party per ripristinare la libertà in Tigray. Il capo di gabinetto dell’amministrazione, Gebremeskel Kassa avviò una aperta opposizione alla presenza delle forze eritree, chiedendo il loro ritiro. Accusò inoltre le forze della vicina regione di Amhara di aver trasferito violentemente molte migliaia di tigrinidal Tigray occidentale, dove erano stati commessi atti di puliziaetnica.

L’amministazione ad interim, mai accettata dalla popolazione, fuggì da Mekelle il 28 giugno 2021 insieme ai soldati federali ed eritrei in ritirata a seguito dell’offensiva Alula del TPLF che liberò il Tigray. I dirigenti rimasti fedeli al regime del Prosperity Party furono portati ad Addis Ababa in attesa di reinstallarli dopo la riconquista del Tigray, fino ad ora mai avvenuta.

La dirigenza nazionalista Amhara e il Premier Abiy Ahmed Ali (da essa controllato) dal luglio 2021 inziarono ad accusare i dirigenti dell’amministrazione ad interim del Tigray in esilio ad Addis Ababa di essere la prima causa della sconfitta militare subita in Tigray. Una strana accusa visto che l’amministrazione era civile e che la maggior parte dei suoi poteri erano eslcusiva prerogativa del governo federale.

Dalle accuse alle persecuzioni il passo è stato breve. Il 2 ottobre 2021 il Presidente di Areba Tigray: Abraha Desta è stato arrestato con l’accusa di incitamento alla ribellione contro il governo centrale e possesso illegale di un’arma da fuoco. L’arresto è avvenuto il giorno dopo che Desta aveva indirizzatouna lettera aperta al nuovo sindaco di Addis Ababa (pubblicata su Facebook), denunciando gli arresti arbitrari e la crescente discriminazione di cittadini etiopi di origine Tegaru presso Addis Ababa e varie altre città etiopi sotto il controllo della dirigenza Amhara.

Sei  giorni dopo l’arresto di Desda, il 8 ottobre, anche il capo di gabinetto dell’amministrazione del Tigray in esilio, Gebremeskel Kassa viene preso di mira dal regime del Prosperity Party. Contro Kassa la magistratura sta montando una serie di accuse al fine di poterlo arrestare, tra cui l’aver diffuso false notizie sulla presenza di truppe eritree in Tigray e di aver contribuito alla sconfitta delle forze federali tra il maggio e il giugno 2021. I capi d’accusa, non ancora formalizzati, sono stati resi noti da alti funzionari Amhara durante una convocazione di Gebremeskel Kassa.

L’ex dirigente tigrino dell’amministrazione ad interim non è stato ancora arrestato ed ha inoltrato una richiesta di asilo ad un paese straniero di cui identità rimane ignota. La situazione ibrida in cui si trova Kassa potrebbe essere il frutto di compromessi sottobanco qualora egli detenesse informazioni e prove “imbrazzanti” per il regime che potrebbero permettergli di evitare l’arresto a condizione di scegliere l’esilio.

Le dichiarazioni fatte in questi giorni da Gebremeskel Kassa rivelano che possiede qualche asso nella manica da giocare.  Dinnanzi alla violenza della leadership Amhara e alla subordinazione della magistratura ci si attendeva prudenza e silenzio da parte di Kassa. Al contrario, oltre a definire ingiustificate e infondate le accuse rivoltegli, Kassa ha fatto una serie di rivelazioni alla stampa internazionale che di certo non sono favorevoli la regime Amhara.

Tra esse la rivelazione che il governo federale a partire da dicembre aveva ignorato le suppliche dell’amministrazione provvisoria di interrompere la collaborazione militare con i soldati eritrei che stavano massacrando i civili in Tigray e di avviare colloqui di pace.

Secondo Kassa l’amministrazione provvisoria nel gennaio 2021 aveva chiesto l’inizio dei colloqui dopo aver constatato la popolarità del TPLF tra la popolazione, la sua capacità di resistere e l’escalation dei crimini contro l’umanità compiuti da eritrei e federali in Tigray.

Il governo centrale ha sempre rifiutato la nostra richiesta di aprire un dialogo con il TPLF. Continuavano a risponderci: Il TPLF è stato completamente distrutto, perché ora dovremmo negoziare con questi perdenti? Quattro mesi dopo il governo federale fu costretto a fuggire dal Tigray essendo stato annientato e sconfitto” ha dichiarto Kassa alla Agence France Presse.

Le rivelazioni di Gebremeskel Kassa sono state fatte quasi in contemporanea con l’attuale offensiva federale nella regione dell’Amhara. A questo proposito Kassa ha affermato ai media internazionali: “Se l’esercito federale etiope sarà in grado di rientrare nel Tigray sarà una catastrofe e un momento deplorevole per la comunità internazionale”. Nelle sue dichiarazioni Kassa ha ripetutivamente sottolineato la grave situazione umanitaria del popolo Tegary, esortando la comunità internazionale a intervenire per prevenire ulteriori sofferenze.

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