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Eswatini, la polizia spara: un morto e almeno sette feriti

Dopo anni di diniego dei diritti politici, economici e sociali e di repressione del dissenso, spesso utilizzando la Legge sugli atti di sovversione del 1938, la popolazione di Eswatini è da alcune settimane in piazza: i giovani per chiedere un futuro, tutti per pretendere democrazia, giustizia e libertà per i prigionieri politici.

La scintilla che ha riempito le strade delle quattro province dell’ultima monarchia assoluta dell’Africa è stata, il mese scorso, la morte di Thabani Nkomonye, uno studente di Giurisprudenza di 25 anni che era stato arrestato poco prima dalla polizia.

La notte tra il 28 e il 29 giugno la polizia ha represso le proteste usando gas lacrimogeni in modo indiscriminato e soprattutto sparando proiettili veri contro la folla. Il bilancio provvisorio è di un morto e almeno sette feriti.

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