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Eswatini e Nigeria, due anniversari impuniti

Il 24 gennaio 2023 un attacco dell’aviazione nigeriana a Rukubi, nello stato di Nasarawa, uccise almeno 40 civili. A un anno di distanza, le autorità non hanno ancora assicurato giustizia ai familiari delle vittime.

Il ricorso agli attacchi aerei per asseriti motivi di ordine pubblico è un elemento costante degli ultimi dieci anni della storia della Nigeria. A farne le spese sono prevalentemente le popolazioni contadine, che già vivono quotidianamente nel terrore di subire attacchi da parte di gruppi armati non statali.

Nel dicembre 2022, nello stato di Zamfara, i morti furono 64. Il 3 dicembre dello scorso anno, nello stato di Kaduna, oltre 120.

A proposito di anniversari di violazioni dei diritti umani rimaste impunite, il 21 gennaio è trascorso un anno dall’omicidio di Thulani Maseko, il più noto difensore dei diritti umani di Eswatini. Chi lo abbia ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione non si sa. Chi sia stato il mandante, tanto meno.

Quello che è certo è che l’omicidio di Maseko si verificò in un periodo di forte repressione nei confronti di coloro che criticavano l’autoritarismo di re Mswati III e chiedevano riforme politiche. Un giorno prima dell’assassinio di Maseko, lo stesso re aveva annunciato che con coloro che chiedevano la democrazia “si sarebbero fatti i conti”.

L’ultima dichiarazione della polizia di Eswatini sui presunti progressi delle indagini risale all’agosto scorso. Da allora, i familiari di Maseko non hanno saputo più nulla.

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