In due zone distinte di Lagos, Alausa e Lekki, martedì 20 ottobre si è compiuta l’ennesima strage di manifestanti che da settimane sono in strada, in varie città della Nigeria, per protestare contro la brutalità della Squadra speciale antirapine, il reparto più violento della polizia del paese.
Tra le 7 e le 9 di sera, l’esercito e la polizia hanno aperto il fuoco senza preavviso contro migliaia di manifestanti pacifici, uccidendone almeno 12 e ferendone centinaia.
Prima della mattanza, le telecamere a circuito chiuso nella zona di Lekki, dove i manifestanti erano in sit-in da due settimane, erano state disattivare ed era stata tolta la corrente elettrica.
Oltre a questi palesi tentativi di nascondere l’accaduto, i soldati hanno immediatamente portato via morti e feriti.
Dall’8 ottobre, quando sono iniziate le proteste note al mondo con l’hashtag #EndSARS, sono stati uccisi almeno 56 manifestanti.