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Egitto, nuova udienza sull’omicidio di Giulio Regeni. Ecco i volti degli assassini

Anche Focus on Africa questa mattina sarà a piazzale Clodio accanto a Paola Deffendi e Claudio Regeni. L’impegno come scorta mediatica  a sostegno della battaglia di verità e giustizia dei genitori di Giulio, affiancati dall’avvocato Alessandra Ballerini, non verrà mai meno.
Come il racconto del percorso giudiziario intrapreso dalla Procura di Roma che si vorrebbe far naufragare.
Da quando il 25 maggio 2021 sono stati rinviati a giudizio quattro ufficiali della National Security Agency, il servizio segreto interno egiziano: il generale Tariq Sabir, i colonnelli Athar Kamel e Usham Helmi e il maggiore Magdi Sharif, poco o nulla è stato fatto per far si che il processo potesse partire.
Su quei nomi e sulle accuse a loro rivolte si vuol far calare l’oblio. Ma non ci riusciranno. Anche grazie a chi continuerà a far girare quei nomi e anche i loro volti.
Si, perché di alcuni di loro grazie allo straordinario lavoro investigativo, come iniziativa della difesa, dell’avvocato Ballerini ha permesso di acquisire sia i nomi dei quattro funzionari della sicurezza egiziana che le foto di tre di loro.
“Siete a conoscenza del processo, presentatevi domani 3 Aprile, alle ore 11, in udienza al Tribunale di Roma palazzo A aula A davanti a Giudice Ranazzi, affrontate il processo reg. gen. N16307/2019 Gip, per il sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni.Non siate vigliacchi. Gli italiani pretendono #veritapergiulioregeni” ha scritto sui social Ballerini lanciando loro un messaggio provocatorio.
Tra i presunti assassini di Giulio Regeni.
spicca il colonnello Uhsam Helmi che dopo il sequestro e l’uccisione del ricercatore italiano ucciso nel 1016 a Il Cairo  è stato promosso al grado di Generale di Brigata.
Ad anticiparlo erano stati gli inquirenti italiani che attraverso l’informativa dei carabinieri del Ros acquisita agli atti nel corso dell’udienza preliminare del maggio 2021.
Gli investigatori erano infatti risaliti a una foto sul web in cui Helmi indossava una “giubba bianca di una uniforme militare alla quale sono apposti i gradi di Generale di Brigata.
Oggi possiamo confermare che quell’avanzamento di carriera c’è stato.
E non solo per lui. Tutte le persone coinvolte nell’ uccisione di Giulio hanno migliorato le proprie posizioni.
Insomma oltre il danno la beffa.
Una continua presa in giro da parte dell’Egitto che ha sempre promesso collaborazione ma non ha mai comunicato gli indirizzi degli imputati come chiesto ufficialmente dal governo italiano,
Quel governo, oggi rappresentato dalla premier Giorgia Meloni,  che ha deciso di non accogliere la convocazione del Giudice dell’udienza preliminare per rendere testimonianza.
Ancora una volta  l’Italia dimostra di non voler andare fino in fondo nella ricerca della verità e, soprattutto, nel raggiungimento della giustizia per Giulio Regeni.

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