L’udienza del processo nei confronti di Patrick Zaki, la decima ormai, è stata aggiornata al 9 maggio. Da quello che trapela dall’aula del tribunale di Mansura, la difesa è riuscita a presentare qualche argomento. Ma resta il fatto che l’udienza è stata breve e che il rinvio è lungo, come gli altri. Il 9 maggio saranno trascorsi tre anni e tre mesi dall’inizio della persecuzione giudiziaria nei confronti di un difensore dei diritti umani, il cui unico “reato” è di aver espresso le sue opinioni.
Patrick resisterà e resisterà con lui la campagna per la sua assoluzione e il suo ritorno a Bologna. La parola rassegnazione non appartiene al suo vocabolario e neanche al nostro.
Le “rassicurazioni” fornite dal governo egiziano a quello italiano si sono dimostrate prive di fondamento e non c’è nessuno stupore nel constatarlo. Palazzo Chigi e la Farnesina utilizzino le settimane che mancano al 9 maggioper ottenere un esito rapido e positivo del processo.