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Dati drammatici sulla pena di morte, ma l’Africa subsahariana fa passi avanti

Il rapporto sulla pena di morte nel 2022, presentato da Amnesty International il 16 maggio, presenta dati drammatici: le esecuzioni registrate, 883, sono aumentate del 53 per cento rispetto al 2021, soprattutto a causa dello spaventoso ricorso alla pena di morte in Iran e Arabia Saudita, che da soli hanno eseguito quasi il 90 per cento delle condanne a morte.
In controtendenza, e non è una novità, c’è l’Africa subsahariana.

Le esecuzioni registrate sono diminuite del 67 per cento, passando da 33 nel 2021 a 17 nel 2022 e sono avvenute in due soli stati: Somalia e Sud Sudan

Le nuove condanne a morte, emesse in 16 stati rispetto ai 19 del 2021, sono scese del 20 per cento: da 372 nel 2021 a 298 nel 2022. 

Sierra Leone e Repubblica Centrafricana hanno abolito la pena di morte per tutti i reati, Guinea Equatoriale e Zimbabwe solo per i reati comuni. 

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