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Angola verso le elezioni tra arresti, uccisioni, siccità e fame

Il 24 agosto si svolgeranno in Angola le quinte elezioni dalla fine della guerra civile, terminata nel 2002. Le angolane e gli angolani eleggeranno il loro presidente e i loro rappresentanti in parlamento.

L’ultimo anno e mezzo è stato segnato da una crisi dei diritti umani senza precedenti e dalla siccità che ha colpito la regione meridionale del paese, riducendo alla fame milioni di persone e costringendo tante altre a rifugiarsi nella vicina Namibia.

 

Già nel 2020, durante il periodo più acuto della pandemia da Covid-19, le forze di sicurezza avevano ucciso almeno sette giovani manifestanti che stavano protestando contro le restrizioni sanitarie che impedivano di procurarsi di che vivere.

 

Nel gennaio 2021, nella città mineraria di Cafundo, sono state uccise molte persone che manifestavano contro l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Il numero esatto delle vittime non è mai stato reso noto, ma è certo che molti corpi sono stati ritrovati nelle foreste o sono emersi dalle acque del fiume Cuango.

Un’altra protesta è stata stroncata il 30 maggio 2021, con gli arresti di numerosi manifestanti che, in cinque province del sud, protestavano contro l’assenza di misure per contrastare la carestia e per la mancanza di lavoro.

Da allora, le cose non sono cambiate.

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