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AHAIC2021, il futuro della salute africana. Gitahi: “Non sprecare mai una crisi”.

Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, corri insieme a qualcuno”. È con questo antico proverbio africano che il Dr. Ahmed Ogwell Ouma, Vicedirettore dell’Africa CDC, ha concluso il suo intervento sui vaccini anti-COVID-19, sottolineando l’importanza di una solidarietà globale in ambito sanitario, oggi più importante che mai. L’intervento del Dr. Ouma è stato centrale per la seconda giornata dell’AHAIC2021 (Africa Health Agenda International Conference): la più grande conferenza virtuale sulla salute africana.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria COVID-19, gran parte della comunità scientifica ha lavorato sulla predisposizione di un vaccino efficace: dalla ricerca allo sviluppo, dall’approvazione alla produzione, fino ad arrivare alla distribuzione. Nonostante questi notevoli progressi – e nonostante le globali istanze per un accesso equo a questo prodotto salvavita – l’accessibilità ai vaccini anti-COVID-19 in Africa rimane limitata, rappresentando un ostacolo al debellamento della pandemia. Il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS, nel corso della prima giornata di AHAIC2021 ha definito questa disparità un “catastrofico fallimento morale”, poiché molti Paesi ricchi si riservano dosi sufficienti per immunizzare la totalità delle loro popolazioni più volte, mentre i Paesi a basso e medio reddito (LMIC) lottano per l’accesso minimo ai vaccini anti-COVID-19.

AHAIC2021, conferenza convocata da Amref Health Africa, Africa CDC, IFPMA, Roche e Takeda per discutere le soluzioni africane alle sfide sanitarie più urgenti del continente, ha oggi concluso la sua seconda giornata di riunioni. Il 9 marzo 2021, in cui gli argomenti hanno spaziato dallo sviluppo e la distribuzione dei vaccini nel continente, alla posizioni di leadership femminile nel settore sanitario, al rapporto tra cambiamenti climatici e salute, fino alla malaria, passando per molti altri campi, sono intervenuti anche la Dott.ssa Matshidiso Moeti, Direttrice dell’Ufficio regionale dell’OMS per l’Africa, il Dr. Githinji Gitahi, Global CEO di Amref Health Africa, il Dr. Ahmed Ogwell Ouma, Vicedirettore dell’Africa CDC e il Prof. Joachim Osur, Professore Associato presso l’Università Internazionale di Amref Health Africa. Quest’ultimo, in ambito di cambiamenti climatici, ha dichiarato: “Quando pensiamo alla salute, dobbiamo includere il cambiamento climatico nell’ampio spettro di pensieri. Integrare il cambiamento climatico in qualunque scelta prendiamo, si tradurrà in un futuro non distante, in un risultato notevole”.

Nel corso del panel dedico ai vaccini, gli esperti partecipanti hanno esplorato l’iniziativa globale COVAX, volta a garantire un accesso rapido ed equo ai vaccini COVID-19 a tutti i paesi. COVAX è attualmente sulla buona strada per distribuire circa 2 miliardi di dosi di vaccini a livello globale entro la fine dell’anno, e per garantire circa 600 milioni di dosi ai paesi africani. Questi dati rispettano infatti la logica generale di COVAX: nessun Paese dovrebbe vaccinare più del 20% della sua popolazione fino a quando tutti i paesi non avranno vaccinato il 20% della propria popolazione, in conformità con i principi di uguaglianza globale. Inoltre, la task force per l’acquisizione di vaccini dell’Unione africana ha assicurato 270 milioni di ulteriori vaccini COVID-19 al continente. Sebbene queste iniziative siano fondamentali per accelerare l’accesso ai vaccini in Africa, non presentano soluzioni a lungo termine per risolvere il divario di accesso. Nel corso della conferenza è infatti stata sottolineata la necessità di una maggiore collaborazione e di un aumento delle innovazioni per colmare il divario di accesso tra l’Africa e il resto del mondo.

Il Dr. Richard Mihigo, esperto in ambito di Sanità Pubblica, ha inoltre offerto un’accurata analisi del ruolo del continente africano nella produzione dei vaccini, spiegando che, nonostante l’Africa abbia svolto un ruolo fondamentale nella ricerca e nello sviluppo di vaccini in passato – come, per esempio, nel caso della meningite, dell’influenza di tipo B, della malaria, ecc. – produce ad oggi meno dell’1% dei vaccini di cui avrebbe realmente bisogno. Inoltre, il Dr. Mihigo, ha esposto un dettagliato paragone tra Africa e Cina, per spiegare il perché di questi dati. In Africa, dove la popolazione è costituita da 1,3 miliardi di persone, i produttori di farmaci sono 375 – principalmente piccole produzioni – e generano un valore di mercato che equivale a 14 miliardi di dollari. In Cina, invece, dove la popolazione è costituita da 1,4 miliardi di abitanti, esistono 5.000 produttori di farmaci – principalmente medio-grandi e ben attrezzati – il cui valore di mercato è di 120 miliardi di dollari.

La giornata si è conclusa con i clamorosi appelli all’azione agli stati, alle comunità, agli attori del settore privato e alle organizzazioni della società civile africani per collaborare meglio e più velocemente, sintetizzati opportunamente dal Dr. Githinji Gitahi: “Non sprecare mai una crisi”.

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