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Uganda, kamikaze si fa esplodere su un bus. Polizia: attentato dell’Isis

È stato un kamikaze collegato all’Isis a causare l’esplosione di un bus vicino alla capitale dell’Uganda,  Kampala, lunedì scorso.
Ad affermarlo, nel rendere nota la notizia dell’attentato, la polizia ugandese aggiungendo che gli estremisti sono sospettati di ordire nuovi e più micidiali attacchi. L’esplosione ha ferito diverse persone e sembra collegata a un’altra bomba che sabato a Kampala ha ucciso una ragazza di 20 anni ferendo tre persone, secondo la polizia. Il portavoce di quest’ultima, Fred Enanga, ha detto che l’esplosione di ieri a Lungala è stata “un attacco kamikaze, dove l’aggressore è morto nell’esplosione”. Il 23enne che ha indossato la bomba era “nella lista di membri ricercati” delle Forze democratiche alleate (Adf), gruppo ribelle islamista accusato dell’uccisone di migliaia di civili nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo. Lo scorso marzo, gli Stati Uniti hanno collegato Adf all’Isis ed Enanga ha rivelato che la polizia ha stabilito “un solido collegamento” tra l’attacco di ieri e quello di sabato sera nella capitale ugandese. “Ci sono individui o gruppi di individui che preparano questi ordigni esplosivi improvvisati che appartengono allo stesso gruppo degli aggressori”, ha affermato Enanga, aggiungendo che la polizia ha arrestato diversi elementi di Adf operativi nel Paese e sospettati di ordire “una trama per provocare inconvenienti gravi a impianti di grandi dimensioni”

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