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Sudan, la lotta feroce per la sopravvivenza delle comunità rurali nella stagione secca

Britac, Dourdeib, (Red Sea, Sudan). Inizio della stagione secca. Finirà a luglio (inshalla). Tutto è più secco dello scorso anno qui. C’è una scarsità di acqua precoce. Questa comunità (ai scorge nella foto a destra lontana) ha il pozzo più vicino a circa 30km ed il secondo a ovest a 50km. Quello più vicino ha una resa scarsa in questo momento. Quel signore a capo del gregge è un pastore (Beja). Ha in mano una piccola tanica vuota. Tiene a bada finché riesce il suo gregge. Dietro c’è un altro gregge, ammassato e fermo con un pastore a capo. E nelle altre direzione per kilometri si vedono greggi sotto il sole e pastori a capo, ognuno con una tanica. Ogni tanto qualche pecora non ce la fa più e scappa. In una direzione precisa. Nella direzione dell’acqua. Ma l’acqua non c’è. Qua si aspetta che la portino con una autocisterna e riempiano delle cisterne di gomma poste sotto un’acacia. Sono tre giorni che non viene la cisterna. Non si può fare altro che aspettare. Per non perdere il posto. Sotto il sole. I cammelli invece ce l’hanno fatta ad andare al pozzo che dista 30 km perché sono più veloci e resistenti delle pecore. Questa è la vita all’inizio della stagione secca a Britac. Si ha sete. Si cerca l’acqua e si…. si può morire per mancanza di acqua.

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