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Senegal, il caro prezzo della solidarietà lo paga la gioventù cosciente

Sequestrare ed arrestare delle persone innocenti colpevoli solo di aver manifestato pubblicamente in piazza è reato ancora nel 2021 nella moderna Dakar, capitale del Senegal.

Gli eventi risalgono allo scorso 8 febbraio quando in seguito all’ Affaire Sonko un gruppo di 20 giovani pacifici attivisti hanno osato “schierarsi” a difesa delle accuse rivolte al deputato senegalese Ousmane Sonko accusato di stupro su una giovane donna in un centro massaggi dove si era recato per delle cure alla schiena. Non vogliamo qui ora entrare nei dettagli dell’affaire politico su cui si sta ancora investigando in queste ore. L’intento è di informare i lettori che a pagare il prezzo è un gruppo di giovani attivisti per un Senegal realmente democratico capace di un dialogo costruttivo e paritario che lasci spazio anche alle opposizioni. Tra loro uno in particolare (nella foto), Abdoulahi Diene che, chi scrive, ha avuto il piacere di conoscere personalmente anni fa in Italia e con il quale si è avuto modo, negli anni, seppur attraverso i canali internet, di rimanere in contatto e di scambiare spesso opinioni rispetto alle azioni di pace e di solidarietà internazionale nei vari paesi africani li dove i diritti e le libertà fondamentali restano un lontano miraggio.

I fatti che hanno portato agli arresti arbitrari: 8 febbraio 2021. Abdoulahi ed i suoi compagni attivisti si sono recati per portare solidarietà all’abitazione del deputato di opposizione senegalese Sonko nelle ore immediatamente successive alle accuse a danno dell’oppositore politico e presenziando fuori la casa per ribadire che i giovani senegalesi  attivisti per la affermazione della verità e della giustizia sono con lui ritenendolo innocente e vittima di un piano politico volto a” toglierlo di mezzo” dalla scena politica rappresentando Ousmane Sonko una minaccia forte e concreta per l’attuale potere che ancora non ha rilasciato dichiarazioni rispetto ai fatti dello scorso 8 febbraio. La jeunesse consciente infatti è con lui! I 20 giovani sono agli arresti dall’ 8 febbraio e non si sa nemmeno se abbiano avuto degli avvocati per la loro difesa. Sappiamo con certezza che si trovano alla prigione Cap Manuel di Dakar e che il gruppo di ragazzi fermati inizialmente era di 40 di cui una ventina sono stati rilasciati subito.

Durante il presidio dello scorso 8 febbraio fuori l’abitazione del deputato Sonko, sappiamo che ci sono stati degli scontri tra la polizia e alcuni infiltrati che hanno provocato danni alle automobili di Stato ma siamo certi che questi eventi burrascosi non abbiano interessato assolutamente gli attivisti pacifici.

Fonti vicine ai giovani ci informano che il gruppo di attivisti ha già subito delle violenze e torture in carcere e tra questi il nostro amico Abdoulahi Diene che stentiamo a credere possa aver commesso reato essendo un animo nobile e capace solo di buone azioni e conosciuto e molto stimato negli ambienti della cooperazione internazionale.

A lui ed agli altri attivisti accusati di far parte di una organizzazione criminale insurrezionale capaci  di  atti di violenza sulle forze dell’ordine senegalesi nel pieno delle loro funzioni nonché di essere i fautori di un incendio criminale e danni apportati ai beni di Stato  va tutta la nostra solidarietà.

Siamo in contatto con delle fonti che stanno seguendo gli eventi seppur molto faticosamente ma sappiamo che le diaspore in Europa si stanno organizzando per sostenere delle manifestazioni a sostegno del deputato Ousmane Sonko tanto amato dalla gioventù cosciente del Senegal che speriamo ritrovi presto la libertà!

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