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Mali, sventato un attentato al presidente a interim. Presi gli aggressori

Hanno tentato di accoltellarlo ma grazie al pronto intervento della sicurezza il presidente ad interim del Mali, Assimi Goita, è riuscito a scampare all’attentato.
Goita si trovava nei pressi della Grande Moschea di Bamako per partecipare alle celebrazioni della festa musulmana di Eid al Adha (Festa del Sacrificio) che ricorre oggi. Fonti di polizia hanno confermato a Focus on Africa che il tentativo di accoltellamento è stato condotto da due persone.
Secondo le prime ricostruzioni uni degli assalitori avrebbe tentato di colpirlo senza riuscirvi, mentre due complici avevano attratto l’attenzione della security.
È stato il colonnello Goita in persona ad annunciare alla televisione nazionale che era incolume e che era scampato a un attentato nella capitale.
“Fa parte dell’essere un leader, ci sono sempre scontenti”, ha detto il presidente a interim intervenendo in difetta sul canale statale Ortm.
“Ci sono persone che in qualsiasi momento potrebbero voler provare a causare instabilità”, ha detto ancora. La moschea di re Faisal, scena del tentato accoltellamento, è stata fatta svuotata dei suoi fedeli e nei dintorni è tornata la calma dopo circa quindici minuti, una volta che il presidente è stato portato al quartier generale militare nella città-presidio di Kati, una quindicina di km da Bamako. Nella grande moschea stamattina c’erano alti dignitari del regime, come è consuetudine per la “grande festa” del sacrificio, che in Africa occidentale è detta “Tabaski”.
Uno degli aggressori portava un turbante, secondo quanto osservato da un giornalista dell’Afp. Al momento non viene privilegiata alcuna pista in un Paese politicamente molto instabile e in preda a varie violenze dal 2012. Le turbolenze, iniziate con richieste di indipendenza e poi ribellioni jihadiste nel nord, si sono estese al centro e al sud del MAali, mischiandosi a conflitti intercomunitari e ad attacchi in aree dove l’influenza dello Stato è molto debole (un fenomeno che colpisce da diversi anni anche i vicini Burkina Faso e Niger, dove operano gruppi affiliati ad Al-Qaeda o allo Stato Islamico). Anche Bamako comunque, di solito relativamente risparmiata rispetto al resto del Paese, ha visto in passato attacchi jihadisti.

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