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Il “Gramsci d’Egitto” giunge al 150° giorno di sciopero della fame

Sono trascorsi 150 giorni dal 2 aprile: 150 giorni in cui Alaa Abd el-Fattah, uno dei prigionieri di coscienza più famosi al mondo, non ha assunto cibi solidi.

Il “Gramsci d’Egitto” sta scontando una condanna a cinque anni di carcere, emessa negli ultimi giorni del 2021, per il solito reato inventato di “diffusione di notizie false”.

Questo straordinario gesto di coraggio, la messa in gioco del proprio corpo, incontra l’arroganza delle autorità egiziane che più volte hanno negato che Alaa stesse digiunando, e l’indifferenza di quelle britanniche: fatto grave, dato che del Regno Unito Alaa ha il passaporto.

Ogni giorno che passa, la salute e la vita stessa di Alaa sono a rischio. Dev’essere scarcerato al più presto.

In Italia, intanto, continua il digiuno solidale a staffetta di 24 ore iniziato il 28 maggio. Per aderire: info@invisiblearabs.com

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