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Etiopia, assalto finale al Tigray. Bombardamenti a tappeto nella capitale

Le forze federali etiopi hanno iniziato l’attacco per conquistare la capitale regionale del Tigray, Macalle. L’ultimo massacro si sta compiendo mentre il leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), Debretsion Gebremichael, si appella alla comunità internazionale affinché chieda all’Etiopia di fermare i pesanti bombardamenti sui civili.
E’ stato proprio il leader tigrino a confermare le notizie dei raid circolano da ore  su Twitter. Corrispondenti stampa e testimoni oculari riferiscono che l’esercito di Addis Abeba avrebbe iniziato a bombardare intorno alle 10 di questa mattina (ora locale). Altre fonti afferma di aver sentito “almeno dieci forti esplosioni” finora.
Nella serata di ieri il generale Hassan Ibrahim ha dichiarato che l’esercito ha conquistato la città di Ugoró  (Wikro) e di diverse altri insediamenti della regione settentrionale, annunciando una imminente presa della capitale Macallé dove vivono circa 500 mila persone.
Giovedi’ 26 novembre il premier etiope Abiy Ahmed ha lanciato la “fase finale” dell’offensiva nella regione del Tigray, poche ore dopo la scadenza di un ultimatum concesso ai tigrini per arrendersi. “Il periodo di 72 ore concesso al gruppo criminale del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) per arrendersi pacificamente è terminato. Ora la nostra campagna per ripristinare l’ordine è arrivata alla conclusione. Con una soluzione definitiva” ha annunciato Ahmed.
Il primo ministro etiope ha detto che i civili verranno risparmiati dall’offensiva e che migliaia di combattenti si sarebbero già arresi. (Nella sua dichiarazione, il leader tigrino ha denunciato il bombardamento di città e villaggi nella regione, che ha inflitto gravi danni, e dichiarato che la resistenza continuera’ fino a quando le “forze di invasione” saranno cacciate. Dopo la fine dell’ultimatum concesso alTplf per la loro resa, le Forze di difesa nazionale etiope (Endf) si sono avvicinate progressivamente alla capitale tigrina – giovedi’ erano a meno di 22 chilometri -, mentre nella notte nuovi missili sganciati dalla regione del Tigray sono atterrati nei pressi di alcune aree residenziali della capitale dell’Eritrea, Asmara. La notizia è stata confermata dall’ambasciata degli Stati Uniti ad Asmara.
Già nelle scorse settimane Asmara era stata bersaglio di missili sganciati dal Tigray, da considerarsi una ritorsione da parte del Tplf in risposta all’offensiva lanciata dalle forze federali di Addis Abeba lo scorso 4 novembre.

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