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I saluti della piccola rappresentanza di religiosi riunitasi dopo il rilascio del Vescovo di Segheneiti, Abune Fikremariam Hagos

Eritrea. Liberato il vescovo Fikremariam Hagos. Era agli arresti da ottobre.

Il vescovo cattolico di Segheneiti, Fikremariam Hagos, è stato liberato dalla detenzione dopo essere stato trattenuto dalle forze di sicurezza senza alcuna accusa dal 15 ottobre.

La notizia giunge nella mattinata di ieri; da alcune fonti arriva un video che ritrae il vescovo insieme al vescovo di Asmara ed alcuni religiosi.
Abune Fikremariam Hagos è stato rilasciato insieme ad uno dei due parroci fermati nella stessa circostanza, Abba Mihretab Stefanos.

Il loro arresto era stato effettuato il 15 Ottobre presso l’aeroporto di Asmara, di ritorno da un viaggio in Europa senza che le forze di sicurezza fornissero alcuna motivazione. Nessuna ne è stata data dopo il loro rilascio. I religiosi sono stati detenuti fino ad oggi nel famigerato carcere di Adi Abeito, nella periferia di Asmara.

I saluti della piccola rappresentanza di religiosi riunitasi dopo il rilascio del Vescovo di Segheneiti, Abune Fikremariam Hagos
I saluti della piccola rappresentanza di religiosi riunitasi per il rilascio del Vescovo di Segheneiti, Abune Fikremariam Hagos

La Chiesa cattolica ha ripetutamente chiesto nel corso del tempo la fine del regime monopartitico del Fronte Popolare per la Democrazia e per la Giustizia di Isaias Afwerki e l’adozione della democrazia nel paese.

Dal 1991, anno nel quale il paese ha ottenuto con il sangue l’indipendenza dall’Etiopia, non si sono più tenute libere elezioni, in una continuità politica che nell’arco del tempo ha stretto la propria morsa su ogni possibile o nascente opposizione.

Il regime del Presidente Afwerki è stato accusato più volte di violazioni dei diritti umani, inclusa la violazione dei diritti religiosi.

Nelle ultime due decadi, le autorità hanno nazionalizzato o chiuso scuole, ospedali e centri gestiti da cattolici, affermando che gli enti religiosi non potevano gestire tali istituzioni. Nel 2019 la stretta definitiva sulle istituzioni cattoliche con la chiusura degli ultimi istituti e il controllo serrato sulle attività.

I cattolici, sebbene costituiscano circa il 4% della popolazione dell’Eritrea, sono uno dei quattro gruppi religiosi autorizzati ad operare in Eritrea, insieme alla Chiesa Ortodossa tewahedo eritrea, la Chiesa Evangelica Luterana e gruppi di musulmani sunniti.

Il paese ha raggiunto l’indipendenza nel 1991, ma ancora aspetta la libertà. A dircelo le migliaia di giovani che fuggono dal paese ormai da decenni, in cerca di un futuro migliore e senza catene in Europa o in Nord America.

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