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Economia & Business

Zambia-RDCongo, riapertura del confine dopo proteste per il divieto sulle bevande

La riapertura del confine tra Zambia e Repubblica Democratica del Congo sblocca una rotta essenziale per le esportazioni di rame, dopo le proteste causate da un divieto commerciale.

Lo Zambia ha annunciato la riapertura del confine con la Repubblica Democratica del Congo, che era stato chiuso nel fine settimana a causa delle proteste scoppiate nella città di confine di Kasumbalesa. Le tensioni sono nate dopo che il Congo ha imposto un divieto sulle importazioni di bevande analcoliche e birra, provocando la reazione dei trasportatori congolesi. In risposta a queste manifestazioni, il ministro del Commercio dello Zambia, Chipoka Mulenga, ha deciso di chiudere temporaneamente il confine, bloccando una rotta di esportazione cruciale per il commercio del rame, di cui la RDCongo è il secondo produttore mondiale.

L’importanza della riapertura è legata al fatto che la maggior parte delle esportazioni di rame del Congo, che nel 2023 ha prodotto circa 2,84 milioni di tonnellate, passa attraverso la città di Kasumbalesa per poi attraversare lo Zambia. La chiusura del confine aveva quindi interrotto una via commerciale essenziale non solo per la RDCongo, ma anche per l’economia dello Zambia, che funge da corridoio di esportazione.

Dopo intensi colloqui diplomatici tra i due paesi, avviati domenica, si è giunti a un accordo per la riapertura del confine, prevista per martedì. Nel frattempo, la RDCongo ha dichiarato che permetterà l’importazione dei beni colpiti dal divieto, ma che erano già stati avviati al trasporto prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. Questo passo è visto come un tentativo di mitigare le tensioni e ristabilire il flusso commerciale tra i due paesi, assicurando la continuità delle esportazioni di rame, vitali per l’economia regionale.

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