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Yvette Samnick, la scrittrice camerunese che difende i diritti delle donne

  Yvette Samnick è nata in Camerun nel 1985. Dopo aver conseguito nel suo Paese una laurea di primo livello, nell’ottobre del 2014 è venuto a Cosenza con una borsa di studio dell’Università della Calabria. Il 21 novembre 2016 ha conseguito la laurea magistrale in scienze politiche (indirizzo relazioni internazionali).

            Nel 2019, la dottoressa Samnick ha scritto un libro intitolato “Perché ti amo”, pubblicato dalla Pellegrini Editore, nel quale racconta la storia della sua vita, a partire dalle violenze domestiche subite per 25 anni dalla madre, sposata con un uomo poligamo e violento. Qualcosa di simile è accaduto anche a lei, quando nel 2016 il suo compagno, padre di suo figlio Francesco, ha iniziato a picchiarla e ad esercitare contro di lei una forte violenza psicologica. Yvette ha dovuto subire tanti insulti non solo dal compagno, ma anche dai suoi genitori. Più volte le è stato detto che suo figlio Francesco le sarebbe stato tolto e affidato unicamente al padre. Yvette ha sopportato per circa due anni, per amore di suo figlio, che temeva di perdere.

            Nel 2017, grazie all’aiuto di un avvocato e ai consigli di alcune amiche, finalmente la dottoressa Samnick decide di chiamare la polizia, che strappa Francesco dalle braccia della nonna e lo affida a sua madre. Yvette viene accolta insieme a suo figlio da alcune suore di Cosenza, in attesa di trovare poi una sistemazione definitiva.

            Alcuni mesi dopo, Yvette crea l’associazione ACLVF (Associazione Camerunese di Lotta contro le Violenze sulle Donne). In Camerun, purtroppo, non ci sono leggi che tutelano in modo adeguato i diritti delle donne vittime di violenza; la poligamia, tra l’altro, è ampiamente tollerata, se non addirittura accettata come fatto positivo. Il progetto, in cui la madre di Yvette è una delle protagoniste, si propone di aiutare le donne ad essere indipendenti e a rifarsi una vita, se decidono di separarsi dai loro mariti violenti. Non sempre è facile dire a una donna vittima di violenza di separarsi da suo marito, ma se è lei che lo decide, l’associazione l’aiuterà, offrendole un corso di formazione da sarta, in modo da poter creare un’attività che la renda indipendente economicamente. Con queste prospettive, è probabile che molte donne vittime di violenza domestica possano decidere di separarsi dai loro mariti violenti.

            In un secondo momento, quando arriveranno dei finanziamenti pubblici o privati, la dottoressa Samnick intende aprire in Camerun dei centri antiviolenza e delle case per le donne, cioè dei luoghi dove esse possano informarsi sui loro diritti. Yvette proporrà alle Università camerunesi l’apertura di Centri di studi sul genere e di sportelli antiviolenza. È necessario, inoltre, che fin dalle scuole elementari siano introdotti dei corsi sulla differenza di genere: bisogna insegnare ai bambini che la donna e l’uomo, in quanto esseri umani, sono uguali in dignità e hanno gli stessi diritti. Bisogna educare al rispetto degli altri e alla tolleranza.

            Nel mese di ottobre Yvette Samnick inizierà un dialogo, in vista di una possibile collaborazione, con la dottoressa Sylvie Nantcha, nata in Camerun e cittadina afro-tedesca, fondatrice dell’associazione TANG (The African Network of Germany), che già da alcuni anni aiuta in Camerun le persone in difficoltà, soprattutto le donne.   Yvette Samnick, donna di grande cultura e di grande coraggio, con il suo libro c’invita a lottare insieme per i diritti delle donne e a non volgere lo sguardo dall’altra parte, quando siamo testimoni di scene di violenza domestica.

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