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Diritti umani

Tunisia: condanna di Ayachi Zammel, oppositore politico del presidente Saïed

L'oppositore Ayachi Zammel condannato in Tunisia, un segnale preoccupante per la democrazia e i diritti umani, che tuttavia resta candidato alla presidenza.

Ayachi Zammel, uno dei principali oppositori del presidente tunisino Kaïs Saïed, è stato condannato a 20 mesi di carcere da un tribunale di Jendouba con l’accusa di frode. Questa sentenza è arrivata due settimane dopo il suo arresto e si riferisce a presunti atti di falsificazione nella raccolta di firme necessarie per la sua candidatura alle elezioni presidenziali, fissate per il 6 ottobre. Zammel, ex deputato e leader del partito Azimoun, un piccolo partito liberale, deve affrontare oltre 20 capi d’imputazione, con quattro di essi che saranno esaminati in un’udienza imminente. Secondo il suo comitato elettorale, però, resterà candidato alla presidenza e la sua campagna elettorale continuerà.

Il suo avvocato, Abdessattar Messaoudi, ha denunciato che la condanna ha motivazioni politiche e che la decisione era attesa, considerando le pressioni e le molestie subite da Zammel sin dall’annuncio della sua candidatura. Nonostante la sentenza, Zammel intende continuare la sua campagna elettorale anche mentre si trova in carcere.

Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di repressione politica in Tunisia, dove numerosi oppositori di Saïed hanno subito accuse simili e procedimenti legali in avvicinamento alle elezioni. Solo il mese scorso, altri oppositori, come Nizar Chaari e Karim Gharbi, erano stati condannati con accuse analoghe di frode. Le organizzazioni per i diritti civili hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un evidente arretramento democratico nel paese, e Amnesty International ha descritto questa repressione come un “chiaro attacco preelettorale” ai diritti umani e allo stato di diritto. Ecco alcuni casi raccontati nei mesi scorsi da “Focus on Africa”:

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La condanna di Zammel rappresenta un ulteriore sintomo della tensione politica in Tunisia e pone interrogativi sul futuro della democrazia nel paese, specialmente in un periodo cruciale come quello delle elezioni presidenziali.

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