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Sahel, tre missionari testimoni di Geova italiani e un uomo togolese rapiti in Mali

Sono quattro le persone rapite quest’oggi in Mali. Probabilmente tre missionari italiani provenienti da Potenza e membri della Congregazione dei Testimoni di Geova (cosa non ancora accertata ufficialmente nemmeno dalla Congregazione africana locale), e un uomo originario del Togo. La coppia di italiani (Rocco Antonio Langone, di 64 anni e la moglie Maria Donata Caivano, di anni 62), con il loro figlio al seguito (Giovanni di 43 anni) , accompagnati dall’uomo togolese, sono stati sequestrati nei pressi del villaggio di Sincina, situato nella regione di Sikasso, a est di Bamako, una zona che ha come caratteristica principale quella di avere una notevole concentrazione di gruppi terroristi islamici. Secondo diverse fonti, il sequestro sarebbe stato organizzato e messo in atto durante la notte, da quattro uomini armati appartenenti al gruppo jihadista musulmano Jnim, ossia Jama’at Nasr al-Islam wal Muslimin, “Gruppo d’Appoggio all’Islam e ai Musulmani”, che avrebbero prelevato le quattro persone dall’interno della loro casa nel distretto di Koutiala. Il Mali, come ben sappiamo, è guidato dal colonnello Assimi Goïta ed è reduce da ben due colpi di stato, cosa che lo ha reso un paese instabile con un’alta percentuale di sequestri, come dimostrano vari fatti accaduti negli ultimi anni, tanto da costringere in tempi recenti la Francia al ritiro delle truppe. Attualmente il rapimento è stato confermato sia dalla Farnesina che da fonti maliane, e il ministro Luigi di Maio ha dichiarato di seguire attentamente l’evolversi della vicenda.

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