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Focus internazionale

Tota salon: a Gaza, tra rovine e macerie, c’è chi non si arrende

Ayat sta continuando a lavorare in un improvvisato salone di bellezza "mobile", come lo chiama lei, perché si è spostata tante volte ormai, ben tredici

Sotto le fiamme della guerra, il suo salone è stato distrutto, ma lei non si è arresa. L’ha ricostruito nella sua tenda. Potete immaginare come appare un salone di bellezza dentro una tenda?


La storia di Ayat Mahmoud Abdullah Al-Najili è un simbolo di resilienza che ci arriva dalla striscia di Gaza, è la storia di una donna che sfida con coraggio la distruzione sistematica che la circonda e, incredibilmente, cerca di portare la “normalità” della vita quotidiana lì dove quotidianità non esiste più.
Aveva un negozio a Khan Younis, in una delle strade principali Al-Siqali, ed è andato distrutto sotto i bombardamenti. La guerra è anche questo, soldi che non ci sono più, ambizioni frenate, debiti da ripagare comunque.
Aveva investito tutti i suoi risparmi per quel salone di bellezza, contratto debiti, lo aveva reso un vero gioiello in cui le donne palestinesi andavano volentieri. Anche le spose si preparavano per le nozze da lei. Sua madre era una sarta molto brava, perciò si cucivano anche i vestiti per le cerimonie. Uno di questi, preparato per una sposa in Egitto, si è miracolosamente salvato dalle macerie del negozio. È un bellissimo abito bianco: “E’ una fortuna averlo. Non se ne trovano adesso a Gaza” dice.
Custodisce con cura questo vestito bianco miracolosamente intatto, ed è diventata un punto di riferimento per ogni sposa in cerca di gioia tra le rovine.

Ora Ayat sta continuando a lavorare in un improvvisato salone di bellezza “mobile”, come lo chiama lei, perché si è spostata tante volte ormai, ben tredici, tra un bombardamento e l’altro, ma è riuscita a salvare i suoi attrezzi, il phon, le spazzole, e via…ha ricominciato! Lo ha chiamato “Tota salon”. Ha spianato il terreno dissestato, ha creato uno spazio privato tra le tende, cercando di dare bellezza e ordine anche in mezzo alla devastazione. Le donne vanno nel suo “salone” a farsi tagliare i capelli, ad aggiustare una piega, ad aggiungere un ornamento Naturalmente si lavora tra mille difficoltà, la cronica mancanza d’acqua, l’elettricità che va e viene, ma lei non demorde, perché la bellezza salverà il mondo. E le donne sanno come riportarla, anche in mezzo alla rovine.


A Gaza manca tutto, acqua, cibo, gas, energia, elettricità, Internet, ma neanche lui si arrende,


Ahmed vuole perseguire il suo sogno di laurearsi in Farmacia, ha investito tutte le sue energie, la famiglia lo ha supportato con grandi sacrifici, e allora continua a studiare, ovunque, in qualsiasi condizione, senza arrendersi alla scarsità di connessione o ai missili che continuano a sfrecciare sulla sua testa. Il suo palazzo è un cumulo di macerie, il cielo è il tetto sulla sua testa, ma lui studia e continua a sperare che la guerra finisca e la vita possa essere ricostruita. Bellezza è anche riuscire a sorridere dopo aver finito di studiare per il prossimo esame, sotto un cielo che, per ora, non promette nulla di buono…

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