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Photo Credit: Andy Hall/Oxfam

Tanzania, prosciolti 24 attivisti masai che si erano opposti agli sgomberi

Il 22 novembre 2022 la procura della Tanzania ha deciso di non procedere nei confronti di 24 attivisti masai accusati di omicidio e istigazione all’omicidio.  

La notizia è ottima, dato che la loro unica azione era consistita nel protestare pacificamente, a giugno, contro le operazioni di esproprio e sgombero di terre ancestrali masai nella zona di Loliondo (un’area di circa 1500 chilometri quadrati, abitata da 70.000 persone) per fare spazio alla realizzazione di attrazioni turistiche. 

In occasione dell’inizio delle operazioni di sgombero, le forze di sicurezza tanzaniane avevano usato il pugno di ferro, uccidendo un capo masai di 82 anni e ferendo decine di persone a causa dell’uso sconsiderato dei gas lacrimogeni e dei proiettili.  

Nel 1992 il governo della Tanzania ha affittato l’intera zona di Loliondo a scopo di caccia a un’impresa degli Emirati arabi uniti. Da allora, in quattro diverse occasioni (2009, 2013, 2017 e 2022) le forze di sicurezza si sono presentate con le armi e con le ruspe. 

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