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Crisi

Tanzania, arresti di massa di oppositori politici

Arresti di massa in Tanzania colpiscono l'opposizione politica e i giornalisti, aumentando la repressione del governo contro Chadema.

Alle elezioni locali di fine anno e a quelle nazionali del dicembre 2025 manca tanto, ma la macchina repressiva del governo della Tanzania pare essersi messa già in moto.

L’11 agosto a Mbeya, nel sudovest del paese, la polizia ha arrestato alcuni importanti dirigenti del Partito per la democrazia e il progresso, la principale forza dell’opposizione nota come Chadema, compresi l’ex candidato alle presidenziali e attuale vicepresidente del partito, Tundu Lissu, e il segretario generale John Mnyika.

Soprattutto, sono stati arrestati oltre 100 giovani militanti di Bavicha, l’ala giovanile di Chadema. Il motivo? Aver voluto celebrare, alla sua vigilia, la Giornata internazionale delle giovani e dei giovani presso la sede locale del partito. Da anni, le manifestazioni dell’opposizione sono vietate o sottoposte a rigidissime limitazioni mentre i sostenitori del governo scendono in piazza senza problemi.

Secondo la Taganika Law Society, la principale associazione di avvocati del paese, altri 107 esponenti di Chadema sono stati arrestati sempre l’11 agosto a Nyasa, nella zona collinare meridionale.

Ma non è finita qui. Nel corso della giornata successiva, il 12 agosto, sono stati arrestati il presidente di Chadema, Freeman Mbowe, e il leader nazionale di Bavicha, John Pambalu. In carcere sono finiti anche cinque giornalisti.

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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