L’aumento della violenza in Sudan e degli attacchi delle Rapid support force a El Fasher, Omdurman e Bahri, compresi gli attacchi criminali agli ospedali di al-Fasher, e la distruzione della struttura di maternità di Omdurman, è del tutto inaccettabile e impossibile da comprendere alla luce dei colloqui di pace che gli Stati Uniti hanno promosso a Ginevra.
Le trattative per un cessate il fuoco dovrebbero mirare a ridurre la violenza e salvare le vite dei sudanesi, non il contrario.
I mediatori dovrebbero chiarire che non chiedono che i colloqui si traducano in ulteriori morti, miseria e crimini di guerra. Prima di esprimere un entusiasmo verbale che ha scarso fondamento nella realtà, le parti devono dimostrare un impegno politico per una soluzione negoziata della crisi. Spero sinceramente che i mediatori, in particolare gli Stati Uniti, abbandonino l’atteggiamento di “coccolare” gli uomini con le armi che hanno scatenato la guerra in Sudan, in primo luogo, e che mostrino un po’ di realismo nell’affrontare le orribili atrocità perpetrate nel paese e l’attuale situazione catastrofica in Sudan.
L’insistenza del mediatore dell’inviato speciale degli Stati Uniti per il Sudan, Tom Perriello.
nell’includere gli Emirati arabi come osservatore neutrale nei colloqui di pace è incongrua, soprattutto le prove che questi ultimi abbiano supportato gli attacchi in corso delle Rapid Support force. Coinvolgere gli Emirati Arabi Uniti nella facilitazione dei colloqui di pace in Sudan è un tentativo di esonerarli dal loro ruolo nell’istigazione della guerra sudanese che comporta conseguenze, responsabilità e, principalmente, “compensazioni di guerra” per le vittime sudanesi della guerra e per i costi di ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalla milizia e dall’aggressione degli Emirati Arabi Uniti al Sudan.
Se gli Stati Uniti dovessero persistere nel coinvolgere gli EAU, dovrebbero farlo nella loro autentica veste di membro della delegazione della milizia, piuttosto che come osservatore imparziale.
Sudan, nuove violenze e attacchi delle Rsf nonostante i colloqui di pace
Mentre i mediatori stiano lavorando per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Ginevra le milizie non interrompo i loro crimiii di guerra
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