I colloqui di pace promossi a Ginevra e a Il Cairo da Egitto e Stati Uniti per provare a risolvere il conflitto in Sudan sono naufragati miseramente. L’unico risultato ottenuto è stata l’apertura di tre vie di comunicazione per il passaggio degli aiuti umanitari destinati alla popolazione sfollata.
Basti pensare che mentre gli Emirati rilasciavano una dichiarazione sui colloqui di pace elogiando il suo rappresentante per aver partecipato ai “fattivi incontri” la milizia allineata Rapid Support Forces continuava ad attaccare obiettivi civili a El Fasher, Nord Questi attacchi includevano un pesante bombardamento del campo di sfollati di Abu Shouk, che ha causato la morte di decine di sfollati. Inoltre, intensi bombardamenti di artiglieria nell’area del mercato hanno portato alla perdita di 17 vite di civili. Anche l’ospedale militare è stato bombardato e distrutto. E poi, il South Desert College è stato preso di mira e raso al suolo.
Non si comprende, dunque, come dovrebbe funzionare esattamente il fantomatico tentativo di Dubai di promuovere la salvaguardia delle vite umane e la pace in Sudan, a meno che non si voglia attivare semplicemente una lavatrice per i crimini delle Rsf.
Anche in queste ore, la milizia ha lanciato un intenso bombardamento missilistico sull’ospedale Al-Nada a Omdurman, distruggendo la struttura e ferendo gravemente sette pazienti, tutti evacuati in altri ospedali. Nonostante la situazione drammatica voglio concludere questo articolo parlando della leggendaria resilienza di fronte a tutte le avversità quale segno distintivo dei dottori sudanesi e di tutti gli operatori sanitari in Sudan.
Non sono stati scoraggiati dal sistema sanitario in rovina, dai rivolgimenti politici, dalla violenza dello stato, dalla guerra e persino dai disastri naturali. Niente ha mai sconfitto i dottori sudanesi o impedito loro di adempiere al loro dovere professionale.
L’immagine di copertina di questo articolo esemplifica questa leggendaria resilienza: nella foto, il dottor Mudather Ahmed Yahya, direttore sanitario dell’ospedale di Tokar, mentre nuota per raggiungere e poter gestire l’ospedale, ripristinando i servizi per i pazienti dopo che le inondazioni hanno devastato il Sudan orientale, bloccando le strade e allagando gli attraversamenti.
Sono i medici del mio Paese che adoriamo e che siamo orgogliosi di chiamare colleghi
Sudan, la leggendaria resilienza del popolo sudanese di fronte alle avversità
Mudather Ahmed Yahya, direttore sanitario dell'ospedale di Tokar, ha nuotato da e verso l'ospedale, ripristinando i servizi ai pazienti dopo che le inondazioni hanno devastato il Sudan orientale
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