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Sudan, in 20 mila in piazza per chiedere dimissioni governo. Cresce tensione civile

Sale la tensione in Sudan, 20.000 persone sono scese tra le strade di Khartoum per chiedere una transizione a guida civile verso la democrazia e denunciare un tentativo di militari di ostacolare il percorso verso le elezioni. come più volte scritto sul nostro giornale, sia sull’edizione online che cartacea, grazie alle indiscrezioni e le anticipazioni della nostra direttrice Antonella Napoli.
Sui social e i media internazionali video hanno testimoniato gli arrivi dei manifestanti a Khartoum ieri. I treni partiti dalla città di Madani, del sud, sono stati affollati dagli attivisti, che sventolando la bandiera nazionale intonavano cori pro-democrazia. Lo scopo della manifestazione è “proteggere la transizione democratica” ha fatto sapere attraverso un comunicato l’Associazione dei professionisti sudanesi (Spa), che ha avuto un ruolo di primo piano nelle proteste contro il governo Omar Hassan al-Bashir, un generale al potere per 30 anni, fino al 2019. Secondo l’Associazione, la democrazia si può raggiungere solo “interrompendo la partnership con i militari”. I membri civili del governo sudanese hanno salutato i manifestanti, mentre le forze di sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni fino a far disperdere la marcia pacifica, secondo fonti concordanti. La tensione tra l’anima civile e militare del Paese è aumentata dopo che settimana scorsa l’esercito ha affermato di aver sventato un colpo di Stato. I funzionari civili hanno accusato i colonnelli di aver assunto troppo potere, mentre questi ultimi hanno criticato la crisi dell’economia sudanese, gestita dai civili. Dalla caduta di al-Bashir, in conseguenza di un movimento popolare di protesta e di un successo intervento dell’esercito, il Paese è governato da cinque membri dell’esercito e sei rappresentanti della società civile, in un patto stretto per completare la transizione democratica del Sudan fino alle elezioni del 2023.

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