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Sudan, i militari varano un nuovo Consiglio sovrano: Governo senza civili

Come da copione in Sudan i militari ancora una volta decidono arbitrariamente sul futuro del Paese.
Nonostante la promessa di “uscire dai giochi” annunciata in un’intervista ad Al Jazeera nei giorni scorsi, il  generale Abdel Fattah al-Burhan, ha nominato un nuovo Consiglio sovrano, senza la componente civile.
Il precedente Consiglio, composto da civili e militari, era stato creato nel 2019 dopo la caduta del regime di Omar al-Bashir ed aveva il compito di traghettare la transizione verso la democrazia sotto la presidenza dello stesso al-Burhan.
Il 25 ottobre scorso i generali hanno sciolto tutte le istituzioni, decretando lo stato di emergenza e arrestando la maggior parte dei dirigenti civili del Paese.
Da giorni ormai i militari annunciavano la formazione “imminente” del nuovo Consiglio di cui al-Burhan conserva la presidenza così come vicepresidente rimane il numero due della giunta, Mohamed Hamdan, conosciuto come Hemetti.
il leader dei golpisti parlando alla tv pubblica ha annunciato che faranno parte del nuovo esecutivo quattro dei cinque membri del precedente Consiglio, oltre al capo delle milizie paramilitari Forze di supporto rapido.
Per il ruolo di primo ministro sarebbe stato designato Hunud Abia Kadouf, già giudice della Corte d’appello sudanese e professore all’Università di Khartoum.
Sia l’Associazione dei professionisti sudanesi che le «Forze per la libertà e il cambiamento, hanno indetto nuove manifestazioni per il 13 e 17 novembre per protestare contro il golpe militare e le nuove mosse di Burhan.

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