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Diritti umani

Sudan, al festival “Imbavagliati” testimonianze sulla ‘strage degli innocenti’

Focus on Africa - Notizie e Analisi Africa

 “Sudan: bambini in trincea”, questo il tema di uno dei convegni delle prime giornate del Festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, che ha visto la partecipazione dei giornalisti testimoni Abdelaziz Yakub (Sudan) e Jok Madut Jok (Sudan del Sud). “Negli ultimi 5 anni – ha detto Yakub – c’è stata una vera e propria opera di…

 “Sudan: bambini in trincea”, questo il tema di uno dei convegni delle prime giornate del Festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, che ha visto la partecipazione dei giornalisti testimoni Abdelaziz Yakub (Sudan) e Jok Madut Jok (Sudan del Sud).
“Negli ultimi 5 anni – ha detto Yakub – c’è stata una vera e propria opera di militarizzazione dell’infanzia. Circa l’80% dei soldati attivi in Sudan ha oggi tra i 14-18 anni e non combatte solo in Sudan ma anche in altri teatri di guerra sparsi in Africa e nel Medio Oriente”. Tra gli ospiti anche Enzo Nucci, corrispondente Rai per l’Africa Subsahariana, che ha ricordato che attualmente ci sono oltre 19.000 bambini soldato in Sud Sudan su una popolazione di 13 milioni di abitanti. “Anche se è stata firmata la pace – ha chiosato il giornalista – continua a crescere l’arruolamento forzato”. ll Sud Sudan è al collasso – gli ha fatto eco Padre Daniele Moschetti, responsabile dei Missionari Comboniani in Sud Sudan – la maggioranza della popolazione ha meno di 25 anni e ci sono 2 milioni di profughi al di fuori del Sudan mentre 4 milioni vivono in condizioni critiche”. Antonella Napoli, giornalista e scrittrice, direttrice di Focus on Africa, ha focalizzato il suo intevento sul problema sconosciuto delle bambine soldato. “Le bambine in Sudan vengono trasformate in macchine da guerra – ha spiegato la giornalista –  trasformate in spie e costrette ad uccidere oltre a subire violenze sessuali. Fortunatamente oggi sono in atto processi di demilitarizzazione gestiti dall’UNICEF che hanno permesso ad oltre 16.000 bambini di ritornare ad una vita normale. Ma ci sono nel mondo ancora 300.000 bambini reclutati nei grandi conflitti. Oggi è più che mai necessaria una presa di posizione forte da parte dei governi”.
“La criminalità oggi continua a fare affari. E tutto ciò va a discapito dei bambini che vengono sfruttati e privati del proprio futuro. Dobbiamo lottare per invertire questa tendenza e non rendere vano il sacrificio di mio figlio Gigi, ucciso giovanissimo dalla violenza della camorra”. A parlare è Maria Rosaria Evangelista, mamma di Luigi Sequino, ucciso insieme a Paolo Castaldi il 10 agosto 2000, che ha parlato a margine del convegno “Guerre innocenti in Campania e Sudan” che ha chiuso la prima giornata del Festival di Giornalismo Civile Imbavagliati al PAN di Napoli. Il Convegno, promosso dalla Fondazione Polis per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, è dedicato alla strage degli innocenti e all’infanzia violata. L’iniziativa è finalizzata a raccogliere idee per la stesura di una proposta di legge regionale dedicata all’infanzia e alla promozione dei punti lettura per bambini da 0 a 6 anni.  “Ciò che noi proponiamo oggi – ha ricordato Don Tonino Palmese, vicario episcopale del settore carità e giustizia della diocesi di Napoli – è stato in parte già realizzato da numerose realtà che si impegnano sui territori, a San Giovanni a Teduccio come a Forcella come in altri contesti della città. Non siamo di fronte a un’utopia, noi ce la possiamo realmente fare. Per riuscirci, occorrono tre ingredienti fondamentali: imparare un mestiere, avere e portare avanti un’idea e voler bene agli altri. E questi tre elementi, oggi, ci sono tutti”. 

@marco_cesario

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