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Sudan, attentato al primo ministro Hamdok. Illeso. “Non fermerete cambiamento”

Un attacco alla democrazia per fermare il processo di transizione in Sudan. L’attentato al primo ministro Abdalla Hamdok, rimasto illeso, aveva questo obiettivo e chi lo ha ideato non si fermerà al primo tentativo.
La tensione a Khartoum è tornata alta come nei giorni delle rivolte contro l’ex presidente al Bashir. La televisione di Stato ha annunciato che Hamdok si stava recando nel suo ufficio quando, poco prima del ponte Kober che collega la parte Nord della capitale con il centro città dove il governo ha la sede, si è verificata l’esplosione: il primo ministro è stato immediatamente evacuato e portato in un luogo sicuro.
Al momento ancora nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attentato. Sembra sia stato lanciato un razzo che ha colpito la prima vettura del corteo di auto che accompagnava il premier.
Un filmato pubblicato su internet mostra due veicoli bianchi di fabbricazione giapponese, usati dai funzionari del governo sudanese, parcheggiati in strada, con alcuni danni. Un altro mezzo, maggiormente coinvolto nell’esplosione, è stato parzialmente distrutto.
Il primo ministro del Sudan poche ore dopo l’attacco sferrato contro il convoglio con il quale viaggiava ha voluto rassicurare i sudanesi sul suo stato di salute. “Assicuro al popolo sudanese che sto bene e che sono completamente in salute. Quello che e successo non fermerà la marcia per il cambiamento”, ha scritto su Twitter Hamdok.
Alcune fonti del governo hanno parlato di un attentato “terroristico” ma le dichiarazioni del premier, del Consiglio dei ministri e del principale movimento delle proteste, l’Associazione dei professionisti sudanesi, che parla apertamente di azione delle “forze del passato”, puntano più o meno velatamente il dito contro i poteri forti del precedente regime.
Nominato primo ministro lo scorso agosto, al termine delle proteste che avevano portato ad aprile alla deposizione dell’ex presidente Omar al Bashir ed all’istituzione di un governo di transizione a guida civile, Hamdok ha avviato una serie di riforme che il vecchio establishment non ha gradito. E oggi ha colpito.

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