Sandiso Mnguni è un paleontologo sudafricano pioniere nel campo degli insetti fossili, il primo e unico del Sudafrica in questa specializzazione. Il suo percorso verso lo studio degli insetti fossili è stato tutt’altro che lineare: inizialmente orientato verso la medicina, un intoppo burocratico la costringe a cambiare rotta iscrivendosi a un corso di gestione dei parassiti. È proprio durante questa esperienza imprevista che scopre la sua passione per gli insetti. Una lezione introduttiva che spiega il ruolo fondamentale degli insetti negli ecosistemi accende la sua curiosità, spingendola a dedicare gli studi successivi a questi piccoli e preziosi abitanti del pianeta. Lo ha spiegato lui stesso in un interessante articolo su “The Conversation”:
Fossil insects help to reconstruct the past: how I ended up studying them (and you can too) https://t.co/FQEEYaINMt
💻 Sandiso Mnguni, @WitsUniversity#ScienceAndTech
— The Conversation Africa (@TC_Africa) July 1, 2024
Partendo da insetti viventi, come la mosca della frutta del marula e le cimici miride, Sandiso approfondisce le sue conoscenze per poi dedicarsi a una frontiera ancora inesplorata in Sudafrica: lo studio degli insetti fossili. In particolare, il suo lavoro si concentra sui coleotteri predatori (rove beetles) rinvenuti in una miniera di diamanti del Botswana.
La professione di paleontologo specializzato in insetti fossili è estremamente rara e Sandiso Mnguni, infatti, è tra i pochi al mondo e l’unico in tutto il Sudafrica. Questo dato apre una finestra sulle potenzialità ancora inespresse in questo campo di studi, specialmente in un continente ricco di reperti fossili come l’Africa. L’erosione del suolo, sempre più frequente, potrebbe infatti portare alla luce nuovi “tesori” entomologici del passato.
Three rove beetle taxa (the only fossil Staphylinidae from the southern hemisphere), each described from a single specimen from Cretaceous crater lake deposits at Orapa, Botswana. All are between 4 and 9 mm long and were described in a series of papers led by Dr Sandiso Mnguni. pic.twitter.com/eXQVOfqImo
— Palaeontological Society of Southern Africa (@PalPssa) April 16, 2024
Diventare un cacciatore di insetti fossili richiede pazienza, un occhio attento per distinguere i reperti da semplici detriti rocciosi e buone capacità artistiche per disegnare i fossili rinvenuti e facilitarne l’interpretazione. Ma la passione per gli insetti è solo il punto di partenza. Una solida base di conoscenze in entomologia, tassonomia e sistematica (la scienza che si occupa di classificare gli organismi viventi) è fondamentale per intraprendere questo affascinante percorso di scoperta del passato.