Un gruppo di ricercatori dell’Università di Città del Capo, in collaborazione con il Max Planck Institute di Lipsia, ha decodificato con successo il DNA di tredici fossili umani scoperti nelle grotte di Oakhurst Rock Shelter, nel sud del Sudafrica. I fossili più antichi risalgono a circa 10.000 anni fa, rendendoli tra i più antichi del paese. Questo lavoro rappresenta un passo significativo nella comprensione dell’evoluzione della specie umana, in particolare riguardo ai movimenti e agli adattamenti delle popolazioni preistoriche in questa regione.
L’importanza di condurre questa ricerca in Sudafrica risiede nella straordinaria ricchezza genetica del paese, che lo rende un luogo chiave per lo studio delle origini umane. Sebbene siano stati scoperti numerosi fossili umani in tutto il continente africano, gli studi genetici sono stati finora limitati, lasciando molte domande senza risposta sull’evoluzione e i movimenti delle antiche popolazioni africane.
I fossili analizzati, rinvenuti in un sito noto per la presenza di antiche tombe umane, sono stati studiati utilizzando tecnologie all’avanguardia che hanno permesso di ricostruire il loro genoma. Il genoma rappresenta l’insieme completo dei geni che istruiscono le cellule sul loro funzionamento all’interno di un organismo. Uno dei risultati più sorprendenti di questa ricerca è la scoperta di una relativa stabilità genetica tra i fossili e le popolazioni attuali della regione, come i San e i Khoikhoi. Questo indica che i genomi di queste antiche popolazioni sono cambiati poco nel corso dei millenni, a differenza di quanto osservato in Europa, dove l’evoluzione genetica ha subito variazioni più marcate.
Questa stabilità genetica mette in evidenza un’importante distinzione tra le dinamiche evolutive in Africa e quelle in altri continenti, offrendo nuove prospettive per lo studio delle popolazioni umane e delle loro migrazioni. La ricerca rappresenta un contributo fondamentale alla comprensione delle radici genetiche dell’umanità e pone le basi per ulteriori studi nel continente africano, che potrebbero svelare ulteriori dettagli sulla complessa storia dell’evoluzione umana.