Skip to content
Primo piano

Sudafrica, orrore a Lusikisiki: 17 persone uccise in due sparatorie di massa

In Sudafrica, 17 persone, tra cui 15 donne, sono state uccise in due sparatorie di massa a Lusikisiki mentre partecipavano a un rituale tradizionale.

In un tragico episodio di violenza, 17 persone sono state uccise in due sparatorie di massa nel villaggio di Ngobozana, vicino a Lusikisiki, nella provincia dell’Eastern Cape, Sudafrica. Il massacro, avvenuto nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 settembre, ha colpito due case appartenenti a famiglie legate da vincoli di parentela e vicinato. Secondo quanto riferito dalle autorità, le vittime, tra cui 15 donne e 2 uomini, stavano partecipando ai preparativi per una cerimonia tradizionale chiamata “umembulo”, destinata a segnare la fine del lutto per la morte violenta di una madre e di sua figlia, assassinate l’anno precedente.

Il primo attacco si è verificato in una casa dove 13 persone, tra cui 12 donne e un uomo, sono state freddate a colpi di arma da fuoco. Poco dopo, i colpi hanno riecheggiato in una fattoria vicina, dove altre quattro persone, tre donne e un uomo, hanno perso la vita. La furia omicida non ha risparmiato neanche i bambini: tra i sei superstiti figura un neonato di appena due mesi.

La dinamica dei fatti rivela che un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nei due luoghi, sparando indiscriminatamente su chiunque fosse presente. Le vittime facevano parte di una comunità locale impegnata nei preparativi per il rituale. In queste circostanze tragiche, il rituale dell’umembulo, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di pace e di ricordo, si è trasformato in un orrore senza precedenti.

Le autorità sudafricane hanno lanciato una vasta caccia all’uomo per catturare i responsabili degli omicidi. Il generale di brigata Athlenda Mathe, portavoce della polizia nazionale, ha confermato che sono stati mobilitati gli agenti più esperti e tutte le risorse necessarie per individuare i colpevoli. La polizia sta setacciando la zona e raccogliendo prove per risalire agli autori della strage. Secondo Mathe, una persona gravemente ferita è stata ricoverata in ospedale e si trova in condizioni critiche.

Il Sudafrica ha uno dei tassi di omicidi più alti al mondo, con un numero di sparatorie di massa in aumento. Nel solo primo semestre dell’anno, sono stati registrati oltre 12.700 omicidi, ovvero una media di più di 70 al giorno. Le armi da fuoco sono la principale causa di morte violenta e gli attacchi armati spesso prendono di mira intere famiglie, talvolta nelle loro stesse abitazioni, come nel caso di Lusikisiki.

Sudafrica, quasi 6.200 omicidi in tre mesi: il paese affronta una crisi di criminalità dilagante

Questo episodio di violenza si inserisce in un contesto di criminalità dilagante e crescente insicurezza che colpisce soprattutto le aree rurali. Il ministro della Polizia, Senzo Mchunu, insieme al commissario generale della SAPS, Fannie Masemola, ha assicurato che verranno prese misure severe per garantire la sicurezza della popolazione e fermare l’escalation di omicidi. Mchunu ha inoltre riferito che terrà una conferenza stampa per aggiornare i media sugli sforzi compiuti dalla polizia a livello nazionale per combattere il crimine.

La strage di Lusikisiki ha scioccato la comunità locale e ha scatenato un’ondata di sdegno in tutto il paese. Molte famiglie, già segnate dalla perdita di propri cari, si ritrovano ora a dover affrontare una nuova tragedia. Le autorità sperano di arrestare presto i responsabili, mentre la comunità continua a chiedere maggiore protezione e sicurezza.

L’evento è un drammatico promemoria del livello di violenza e insicurezza che molte comunità in Sudafrica devono affrontare quotidianamente, aggravato dall’uso incontrollato delle armi da fuoco e dall’incapacità di prevenire attacchi di questa portata.

Articoli correlati
Torna su