A Capetown, in Sudafrica, si è aperta ieri, 6 agosto, la 32a Assemblea Generale dell’International Astronomical Union (IAU), per la prima volta in Africa. Si tratta di una tappa importante per il continente, perché fino al 15 agosto l’evento astronomico mondiale riunisce i principali ricercatori del settore, che discuteranno di telescopi all’avanguardia, onde gravitazionali, buchi neri e del Sole.
Fondata nel 1919, l’IAU organizza ogni quattro anni un’Assemblea Generale per permettere ai membri di condividere i loro studi. Quest’anno sarà un’occasione preziosa per l’astronomia africana, sia perché è in crescita, sia perché vi sono esperienze di ricerca all’avanguardia, come nel caso dello Square Kilometre Array (SKA), il più grande radiotelescopio del mondo, sostenuto dal Sudafrica e dall’Australia, che verrà completato nel 2027, ma il cui precursore, MeerKAT, sta già producendo risultati significativi. Ulteriori parabole SKA saranno collocate in altri otto Paesi africani: Ghana, Zambia, Madagascar, Botswana, Namibia, Kenya, Mauritius e Mozambico.
L’assemblea prevede simposi, focus meeting e presentazioni su vari argomenti, tra cui:
- Il telescopio spaziale James Webb, che sta esplorando l’universo primordiale e scoprendo nuovi esopianeti.
- MeerKAT e il futuro dello SKA, che stanno rivoluzionando lo studio dell’idrogeno neutro.
- Le onde gravitazionali, confermate per la prima volta nove anni fa, che permettono di esplorare l’universo in modi nuovi.
- Il Sole e le stelle massicce, fondamentali per comprendere l’evoluzione delle galassie.
Ci saranno anche incontri paralleli su temi come l’Event Horizon Telescope e l’African Millimetre Telescope in Namibia.