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Somalia, decine di migliaia di persone in fuga verso l'Etiopia

Somaliland, decine di migliaia di persone in fuga verso l’Etiopia

Sarebbero all’incirca 60000 i somali fuggiti dai combattimenti in corso nella zona di Las Anod, nella Regione di Sool e riparati nella vicina regione dei somali, in Etiopia.

Somaliland. La maggior parte dei rifugiati avrebbe raggiunto l’Etiopia all’inizio della scorsa settimana, stabilendosi temporaneamente in più di 13 località nei pressi delle città di Bokh, Gal-hamur e Danot, zona di Dolo.

La popolazione delle comunità dell’area, giù duramente colpita dalla siccità e dal cambiamento climatico – che ha portato quest’anno a mancare la quinta stagione delle piogge di fila – ha accolto i somali in fuga, condividendo i pochi averi con i rifugiati, arrivati stremati e con pochissimi averi.

Alcune donne, hanno riferito al persone UNCHR di aver dovuto vendere i propri effetti personali per pagare il trasporto o mettersi in salvo e di aver perso il contatto con alcuni familiari, inghiottiti negli scontri armati.

Considerate le poche strutture pubbliche disponibili nella zona, anche se alcuni dei rifugiati sono stati ospitati in scuole ed edifici pubblici, a migliaia non hanno avuto altra scelta che quella di dormire all’aperto.

Da inizio febbraio, sono state più di 185.000 le persone costrette a fuggire da Las Anod e dalle aree circostanti rimanendo sfollate all’interno della Somalia. Secondo le autorità locali, una parte di famiglie sfollate si è insediata presso 66 siti nel Somaliland, mentre altre hanno fatto ingresso nel Puntland, nella Somalia settentrionale, e in altri villaggi al confine con l’Etiopia.

Migliaia di persone che necessitano di assistenza sanitaria immediata e di sostegno nutrizionale, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, nonché assistenza specializzata per persone portatrici di esigenze particolari.

La battaglia nella zona di Las Anod, che va ormai avanti dal 6 di Febbraio, vede contrapposte le milizie antigovernative e l’esercito dello stato separatista del Somaliland. L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite parla di  oltre 500 feriti e di ben 170 morti accertati, l’impossibilità per 15000 bambini di poter andare a scuola (oltre 50 scuole sono state chiuse a causa dei combattimenti) e di 185.282 sfollati nelle città e nelle regioni limitrofe.

I combattimenti sono stati innescati dalle dichiarazioni degli anziani del clan dhulbahante, clan della zona, attraverso il quale hanno dichiarato le regioni di Sool, Sanaag e Cayn (da sempre contese tra il Somaliland e il Puntland) non più parte del Somaliland, ma bensì sotto controllo federale somalo.

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