vai al contenuto principale

Seid Visin, dall’Etiopia all’Italia: quando il talento non basta

Un ragazzo di 21 anni, una promessa del calcio italiano, un giovane morto suicida. È la triste storia di Seid Visin, giunto all’età di 7 anni nel nostro paese da Gondar, in Etiopia.

“Dentro di me è cambiato qualcosa, come se mi vergognassi di essere nero. Come se dovessi dimostrare che ero italiano, bianco. Sento gli sguardi schifati per il colore della mia pelle”. Queste le parole di Seid, una vita ancora da vivere, un ragazzo pieno di speranze, adottato da una coppia di Nocera Inferiore. Un ragazzo con un talento innato per il pallone, tanto da farsi notare da Enzo e Mino Raiola. Perché si, Seid aveva tutte le carte in regola per diventare un campione, un futuro fuoriclasse corteggiato da squadre come Milan, Manchester City, Napoli, Inter….. Dopo una prima esperienza con Appiano Gentile, nel 2014 è il Milan ad aggiudicarsi il talento di Seid. Il ragazzo così approda alla corte di Oscar Danesi, arrivando a condividere la stanza con l’attuale portiere del Milan, Gianluigi Donnarumma. Il suo sogno si era realizzato, ma nel cuore del ragazzo le cose non andavano così bene. Seid si era chiuso in se stesso, decidendo di lasciare il Milan per fare ritorno a Nocera. Qui Raiola gli procurò un ingaggio per la squadra del Benevento, ma anche stavolta le cose non andarono per il verso giusto. Nell’anno 2016, Seid scelse di tornare a giocare nei dilettanti, per la squadra Atletico Vitalica. Ma nemmeno questa opzione fu utile per placare la sua ansia e la sua inquietudine, portando Seid a compiere un gesto estremo alcuni giorni fa, lasciando un vuoto incolmabile e un enorme sconforto, nel cuore dei suoi genitori e di tutti quelli che gli volevano bene. Seid, per molti che hanno seguito la sua storia, non è un ragazzo morto suicida, ma una vittima dell’ignoranza e dell’intolleranza, “colpevole” di avere una pelle troppo scura e accusato di essere nato nella parte sbagliata del mondo. Riposa in pace Campione.

Torna su