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Sabbia nera e candide mani, un libro per raccontare drammi e interessi generati dal coltan

In un’epoca in cui l’immediatezza dei social e la superficialità dell’estetica assorbono tante giovani vite, si stagliano all’orizzonte alcune figure, specialmente femminili, degne di nota. Sono cooperanti, attiviste, instancabili lavoratrici e pasionarie che hanno cura del pianeta e dei diritti umani.
Uno spirito che si ritrova nel nuovo romanzo in uscita di Maria Eugenia Veneri “Sabbia nera e candide mani”.
Carola Rackete, Silvia Romano, Greta Thunberg… giovani donne che non si voltano dall’altra parte, ma mettono la propria ideologia e la propria vita al servizio dell’umanità, laddove è più urgente intervenire.
“Nel panorama letterario attuale mancava una protagonista di questo tipo e sono felice sia stata data un’occasione alla mia protagonista, tanto simile a loro” spiega Veneri.
“Emma Fremont è una giovane operatrice umanitaria dell’ Onu – racconta l’autrice – in missione in un Paese africano immaginario, Nibadu, ma non inverosimile; è impegnata in una storia di fantapolitica che ruota attorno un problema più reale che mai: il Coltan. Per cui, finalmente, è iniziata da poco una prima campagna di Amnesty International. Dietro ad ogni tecnologia che teniamo fra le mani c’è una storia di sfruttamento non meno grave dei Diamanti insanguinati”.
Insomma, una storia di coraggio, perseveranza e avventura ambientata nell’infinita e rovente estate africana.
C’è una storia fatta di aspirazioni e miraggi in questo romanzo, come solo l’aria mistica e selvaggia dell’Africa può ispirare. È un mondo in cui si vede di più, in cui le stelle sono più limpide, nitide e pulite, eppure è sotto lo stesso cielo che si nascondono le più grandi ingiustizie, che si accumula la sporcizia dello sfruttamento e della speculazione.
Per questo Sabbia nera e candide mani è sia impegno che lotta, è un romanzo fatto di fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nell’uguaglianza delle persone. Non ci sono vere ragioni per votare la nostra esistenza ad aiutare gli altri, fino al punto di rischiare la vita per difendere i loro diritti, se non che quello che facciamo per il mondo non muore con noi, ma resta: ed è immortale.

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