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Repubblica Centrafricana, un italiano tra i quattro caschi blu dell’Onu arrestati a Bangui

Sono almeno quattro i militari del corpo della Legione straniera dell’esercito francese, operanti sotto la bandiera delle Nazioni Unite,  arrestati lunedì scorso nella Repubblica Centrafricana mentre si apprestava o a lasciare l’aeroporto della capitale.
Tra di loro un italiano. I 4 soldati trattenuti dalle autorità locali a Bangui gravitano sotto la responsabilità  della Minusca, la missione Onu in Centrafrica,  e sono accusati di aver attentato alla vita del presidente Faustin-Archange Touadéra.
Le immagini del fermo dei caschi blu sono state diffuse sui social media, accompagnate dalle accuse di “tentato omicidio” nei confronti del capo di stato centrafricano, respinte con forza dalla Missione che in un comunicato ha condannato “la strumentalizzazione dell’arresto sui social network” e rigettato “in modo categorico le accuse di minare la sicurezza dello Stato”. I quattro militari, di scorta al capo di stato maggiore della Minusca, il generale Marchenoir, sono stati arrestati una volta partito il generale da Bangui alla volta di Parigi. L’arresto è avvenuto nell’ambito delle strette misure di sicurezza adottate dalle forze locali in vista dell’arrivo all’aeroporto del presidente, di ritorno da una visita all’estero.
Secondo l’emittente Rfi, la prima a dare la notizia. a insospettire le forze di sicurezza sarebbe stato il veicolo a noleggio, immatricolato nella Repubblica Centrafricana, messo a disposizione del Capo di Stato Maggiore della Minusca, in attesa di un’auto d’ufficio. Come sottolineano i media francesi, l’arresto avviene in un momento di forti tensioni tra la Francia e la Repubblica Centrafricana, accusata da Parigi di essere “complice” di una campagna antifrancese orchestrata da Mosca, in particolare sui social network e su alcuni media. Da parte sua Mosca critica Parigi per aver accusato il gruppo paramilitare russo Wagner, presente da anni nel Paese, di aver preso possesso del potere e delle risorse del Centrafrica.

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