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Emergenze

Repubblica Centrafricana, rifugiati nel campo di Mbella affrontano gravi difficoltà durante la stagione delle piogge

I rifugiati del campo di Mbella in Repubblica Centrafricana stanno affrontando la stagione delle piogge e mettono in atto delle misure di riqualificazione per migliorare le loro condizioni di vita.

In Repubblica Centrafricana, i rifugiati nel campo di Mbella stanno vivendo difficoltà crescenti a causa della stagione delle piogge. Il campo di Mbella, situato a Kaga-Bandoro a 350 km da Bangui, ospita attualmente circa 2.000 persone, che stanno affrontando condizioni estremamente difficili. Negli ultimi dieci anni, il conflitto armato ha costretto molte famiglie a rifugiarsi in campi di fortuna, e mentre molti di questi campi sono stati chiusi grazie agli sforzi di ridistribuzione dello Stato e agli aiuti umanitari, Mbella rimane un luogo di grande disagio.

Le intense precipitazioni hanno trasformato il campo in un ambiente fangoso e insalubre. I rifugiati come Fatou e la sua famiglia lottano quotidianamente con il fango e le pozzanghere, e la situazione è aggravata dalla difficoltà nel trovare cibo. Fatou descrive come le continue piogge rendano difficile mantenere le condizioni igieniche, e molte famiglie e animali vivono in condizioni precarie. La preoccupazione per la salute è alta, con il rischio di malattie come diarrea, colera e malaria a causa della distruzione delle latrine e del trascinamento dei rifiuti da parte delle inondazioni.

Le previsioni meteo non sono incoraggianti, e i rifugiati temono ulteriori peggioramenti. Abdelaziz, un rifugiato del campo, esprime preoccupazione per la diffusione di malattie legate alle inondazioni e alle condizioni igieniche precarie.

In risposta a questa emergenza, le autorità locali e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) hanno avviato un progetto di riqualificazione per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati. Cheikh Mousseit, rappresentante dell’OIM, ha annunciato che verranno costruite 389 nuove case su terreni concessi dal Comune, dove verranno trasferiti gli sfollati. Questo progetto mira a fornire una sistemazione più stabile e sicura per le famiglie.

Inoltre, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari e altre organizzazioni di sviluppo stanno supportando gli sfollati con attività di reinserimento sociale, come l’agricoltura e l’allevamento del bestiame, per aiutarli a ricostruire una vita sostenibile e migliorare la loro autosufficienza.

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