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Conflitti

RDCongo, l’UE sanziona il generale Ndaruhuste, che però respinge le accuse e chiama alla resistenza dei Wazalendo

Nell'est della RDCongo, il generale Dominique Ndaruhuste, del gruppo CMC VDP, respinge le sanzioni dell'Unione Europea e invita i ribelli Wazalendo alla resistenza, evidenziando il sostegno dell'UE ai ribelli dell'M23.

L’Unione Europea ha imposto sanzioni contro il generale di brigata congolese Dominique Ndaruhuste e altri leader del gruppo CMC VDP per gli abusi commessi contro le popolazioni civili. Ndaruhuste ha respinto le sanzioni, considerandole una perdita di tempo e una prova della parzialità europea. Ha dichiarato che queste sanzioni dimostrano che il loro vero nemico sono gli europei e non i rwandesi, accusando l’UE di sostenere i ribelli dell’M23. Ndaruhuste ha esortato i suoi combattenti Wazalendo, un gruppo di ribelli congolesi filogovernativi e anti-tutsi, a continuare la resistenza, rifiutando ogni forma di intimidazione europea.

Ndaruhuste ha dichiarato:

“Queste sanzioni sono come le grida di un rospo davanti a un bue. Non è una sorpresa per noi. Al contrario, sono felice. Queste decisioni dimostrano che stiamo davvero lottando contro gli europei e non contro i ruandesi. Se vogliono sanzionarmi solo perché difendiamo il nostro Paese, chissenefrega. Coloro che uccidono la popolazione, cioè i ribelli dell’M23, beneficiano del sostegno dell’Unione Europea”.

Inoltre, ha anche invitato i suoi combattenti Wazalendo a continuare la resistenza nella difesa delle loro terre:

“Questi bianchi sono dietro gli abusi nel nostro Paese. Vogliono renderci fragili. Ma tutto ciò che chiedo ai miei fratelli Wazalendo è di continuare il nostro obiettivo. Non cederemo a questo ricatto. Siamo pronti a combattere. Non avere paura. Non abbiamo bisogno di andare a vivere in Europa. Questo continente non può stregarci in alcun modo. Lasciamoli a casa e noi restiamo a casa”.

Le sanzioni dell’Unione Europea contro il generale Ndaruhuste e Habyarimana Mbitse, noto come Jules Mulumba, hanno suscitato opposizione anche all’interno della società civile e della classe politica della provincia del Nord Kivu. Mambo Kawaya, presidente della società civile del territorio di Nyiragongo, ha criticato il provvedimento, sostenendo che è inutile sanzionare un gruppo di individui (i Wazalendo) che difendono il loro Paese da quella che ha definito “aggressione del Rwanda, nascosta dietro la ribellione dell’M23“.

D’altra parte, le testimonianze contro Ndaruhuste e i miliziani Wazalendo sono molte. Tra le più recenti, una raccapricciante dei primi di luglio 2024, quando è stato ritrovato il cadavere del pastore tutsi congolese John Mayaya, con i testicoli recisi dai ribelli di Ndaruhuste (in particolare, quelli del gruppo armato Nyatura, strettamente affiliato all’esercito congolese), con la motivazione che in questo modo “i serpenti non possono riprodurre i tutsi”.

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